Volontà - anno XVII - n.12 - dicembre 1964

del quale vuol formulare le leggi, allo scopo di potei· scoprire la più conveniente forma di governo che permetta a detto popolo una vita prospera e felice». D'accordo con questo postulato, un inglese potrebbe dire: « Non è necessario rhe io creda che la Costituzione inglese sia la più felice e sublime concezione della mente umana; nemmeno pretendo fare delle discriminazioni circa il merito astratto del regime che ha dato alla Francia secoli cli gloria. Contemplo con entusiasmo le venerabili repubbliche della Grecia e di Roma. Ma sono contrario a rimuovere !e nostre vecchie pietre di confine, ed a turbare, con temerarie novità, la sapienza delle passate gcncr:!zioni. Osservo con OJTore il piano don– chisciottesco che pretende adattare 12 diversa grandezza delle nazioni al freddo e impraticabile modello di una perfezione metafisica». A questo aspetto della questione è· st~ta falla allusione in varie parti di questo libro, ma si traila cli un argomento tanto popolare ed importante che merita un particolare esame. . C'è una certa somiglianza tra questa idea e quella che hanno sostenuto alcuni fautori della varietà in malaria religiosa. Essi dicono: « Costitui::.ce empietà cercare di ridurre tutti gli esseri umani all'uniformità delle opinioni. Gli spiriti degli uomini offrono tanta V,'l.rictà quanta ne offrono i loro volti. Dio li creò così e vi è da presumere che è di suo gradimento ricevere preghiere in diversi idiomi. essere designato con vari nomi cd adorato con uguale ardore dalle rnulteplici e divergenti sette». In questo modo si confonde l'imponenza della verità con la deformità della menzogna. Così si giunge ad immaginare che un essere, che è appunto verità, si compiace degli errori, degli assurdi e dei vizi - giacchè la falsi1à genera il vizio, in un modo o nell'altro - rlelle sue creature. Contemporanea– mente, si ce1·ca cli debilitare questa attività dello spirito, che costituisce l'unica fonte cli perfezione umana. Se la verità e la menzogna si trovassero realmente ad uno stesso livello, non vi sarebbe alcuno scopo per dedicarci ad un ostinato lavoro destinato a scoprire ed a fo.r conoscere la verità. [n realtà, la verità è l'unica cd uniforme. Certamente deve esistere nella natura delle cose una forma di governo che sia la migliore, in maniera tale che tutte le intelligenze, sufficientemente liberate dal letargo della ignoranza primitiva, si sentano irresistibilmente inclinate ad accettarla. Se una parteci• pazione uguale ai benefici della natura è di per sè buona, dovrà essere buona per te come per me, e per tutti i restanti esse1·i umani. li dispotismo potrà essert: conveniente per mantenere gli uomini nell'ignoranza, ma giammai potrà renderli saggi, virtuosi e felici. Se la tendenza generale del dispotismo è perniciosa, ogni parte o frammen~o di questo sistema costituirà di per sè un ingrediente tossico. La verità non può essere talmente va1·iabile - come il cambiar d'aria nell'attraversare un braccio cli mare - da convçrtirsi in menzogna. Al contrario è sempre ed in ogni parte uguale a se stessa. L'oggetto di ogni legislazione è in ogni parte lo stesso: l'uomo. I punti sui quali gli esseri um<mi si assomigliano sono indefinitamente più numerosi di quelli sui quali si differenziano. Abbiamo gli stessi sensi, le stesse sensazioni 727 _

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