Volontà - anno XVII - n.12 - dicembre 1964
a Milano per esservi processato per diffamazione dal quel lribunalc milita· 1·e, poi la causa era slala rimessa al Tribunale mi!ilarc di Cagliari su con– siglio del prefetto Panizzardi, preoccu– pato da eve.ntuali disordini (in prece. denza aveva furiosamente protestato con le aulorità militari « che dichia· rano esplicitamente ai sovversivi chia. mali alle armi quello che la Questura scrive riservatamente sul loro conto, mostrando anche ad essi, e leggendoli, i relativi apporti informativi»}. E il Tribunale di Cagliari, nell'aprile del '13, aveva dichiarato il non luogo a procedere. Moroni era stato trasferito nella compagnia di disciplina di San Leo (nei pressi di San Marino) e non se ne era parlalo quasi piì.1. Nel gennaio del '14 l'agitazione fu ri· presa. Nel novembre precedente nuovi scri11i di Moroni erano apparsi sul giornale L'insurrezione di Portocivita– nova e in altri periodici e gli avevano procurato il deferimento al Tribunale militare di Ancona; ma soprattutto lo spegnersi dell'agitazione pro·Masetti, dopo il successo, poneva la necessità di un soslitulivo per non lasciar cadere il tema dell'antimilitarismo, di così im– mediata presa, di così spontaneo e ca· loroso seguito. « La piazza ha vinto la agitazione pro-Masctti » - scrisse Ma· latesta su Volontà nel gennaio, in quei pochi giorni nei quali era parso che il trasferimento a Imola avesse presso. chè chiuso la questione. - Ma « c'è un'altra battaglia urgente da combat· tcrc. C'è da additare al mondo gli or– rori delle compagnie di disciplina, c'è da scendere ancora una volta in piaz· za per imporre al governo che questi orrori cessino». Da quell'istante riprese l'agitazione pro.Moroni alla quale egli stesso con· 712 tribuì il più possibile con nuovj scritti, subito pubblicati, in particolare della fine di gennaio e della metà di marzo, nei quali dipingeva a fosche tinte le durissime condizioni materiali e le u– miliazioni morali dei condannati alle compagnie di disciplina e suscitava al– la1·me per lo stato stesso della sua salute. Alla fine di marzo (nel frattem– po Masctli era stato trasferito a Pa– dova e la campagna a suo favore stava questa volta veramente spegnendosi) fu costituito a Milano con i rappresen– tanli di tutte le organizzazioni sinda– cali o politiche dell'Estrema un Comi· tato nazionale pro·Moroni, analogo a quello bolognese pro-Maselli. Nell'aprile tutte le energie furono in realtà assorbite dalla controversia fra il governo e il Sindacato ferrovieri che Giolitti aveva lasciato in pesante ere· dità al nuovo governo Salandra, e dalla aspeltativa, a1·den1e in tutti i seuori rivoluzionari, di un irrigidimento delle parti e della proclamazione dello scio. pero da pane dei ferrovieri, preludio a un conseguente sciopero generale di solidarietà. Malatesta, inebriato, in· citava alla resistenza il Sindacato, che era di tendenze rivoluzionarie e aveva sede proprio ad Ancona. « E' possibile la rivoluzione?» -- scrisse su Volontà il 18 aprile, invitando tutti a « tenersi pronti per domani ... o per oggi». Ma il Sindacato rinunciò allo sciopero. Ma– latesta e gli allri dirigenti anarchici, delusi, risollevarono allora il caso Mo· roni. E decisero di far proporre dalla Camera dc.I Lavoro di Ancona, il 9 mag– gio in occasione di un grande comizio pro·Moroni, a « tutte le organizzazioni economiche e a tutti i sovversivi» di organizzare per il 7 giugno, festa dello Statuto, « dei comizi pubblici, in piaz· za, per reclamare la liberazione di Mo·
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