Volontà - anno XVII - n.12 - dicembre 1964

comizi o conferent.c, non ::.olo ad An. cona o nelle Marche, ma nelle città ro· magnolc, e a Bologna, a Parma, a Mi– lano, a Torino, alla Spezia, a Firenze, a Livorno, a Pisa, a Roma. a Bari, a Taranto, pedinato s.cmprc, seguito e sorvegliato in tutti i s.uoi s.postarnenti da agcnt i di polizia, che nei dieci mesi nd quali egli rimarrà in Italia non lo la!-.cicranno un momento (tranne nei gironi della Settimana Rossa e sarà proprio questo che egli consentirà di riparare nuovamente all'estero) e se– gnakranno continuamente le persone che vedeva e le parole che pronuncia. va. I !,UOÌ ascoltatori in realtà solo raramen1e erano molto numerosi, ma quel !,UOau::.picio di una rivoluzione li· bcratrice dal capitalis.mo e dal dominio :,,latale andava al di là dei circoli anar– chici e toccava ovunque e :,oprattullo in \ncona quel fondo co.-nune - la aspirazione a una società rinnovata - che consentiva a anarchie,. socialì::.ti e repubblicani di superare facilmente, in un afflato magari momentaneo le dbcordic ideologiche e gli :,con1ri, ta· lof·a anche cruenti, di poco prima. Gradualmente anchr.:. Malatesta mu– tò alteggiamento vcrs.o i partiti della E:,trcma. Se per tutto il 1913 li attaccò a fondo, niente affano convinto del loro ~piri1O rivolu7ionario, vedendoli tutti impegnati sino allo spasimo - anche i ~indacalisti rivoluzionari (Iran· ne, ovviamente, i dirigenti anarchici dell'Unione) - nelle elezioni dell'otto– bre, le prime a suffragio quasi uni– \'ersalc, a parlire dall'initio del '1-l mi– ::.c l'accento sul comune anelito insur– rc,ion,3le. Forse era lo slancio attivistico che permeava la dir·czione mussoliniana dell'Avanti. forse era la concretezza prolt•taria di molti nuclei repubblicani, a cominciare da quello di Ancona gui– dato dal giovane direttore de li Luci· fcro, Pietro Nenni. forse e soprattutto era la temperie generale dell'Italia di quei primi mc:,i dell'anno che pareva ~m.pingerc a una spaccalUra in due, a un urto frontale, fatto sta che Malate. s.ta cominciò a ~o\tcnere l'unione per l'immediato fine comune: la cacciata delle dinastia. I risultati delle elezioni, e più anco– ra le conscgw.:nzc parlamentari non poterono che rafforzarlo in questa 1cn– denza. I deputati :,ociali:: .11.da 26 che erano rimasti dopo la s.cissione rifor– mi~la, erano raddoppiali a 52. E Poi erano stati eletti 8 :,indacalisli rivolu– zionari senza contnrc i 19 rilormisti. E i radicali erano saliti a 73 da 45 che erano, mentre i liberati di tulle le tcn· <lenze, di destr:i o di !,inistra erano ::.ccs.ida 398 a 3IO, dei quali poi ollre 200 avevano usufruito dei ,•oti cattolici. Ebbene, il primo governo espresso da que:,ta prima Camera eletta a suffra– gio universale, fu un governo di dc– ::.tra. Pc1· di più con un presidente del Consiglio, Salandra, che aveva fallo 1x1rtc del governo Pclloux all'epoca dei decreti legge e dell'ostruzionismo, e con un minis1ro, il Ca,•asola, che nel maggio del '98, prefetto di apoli, vi aveva fa1to decretare lo staro d'as::.e· dio senza impellente ncces.sità. • C'è troppo 1898 allorno al suo Gabinetto - disse sferzantt.! Arturo Labriola a Salandra a Montecitorio alla prcscnta- 7ionc del nuovo go,crno. - Voi venite a creare un'antìlc:-.i fra il pae-,e e lo stato». In vasti senori dell'Estrema si dif– fus.c l'opinione che la «borghesia», chiuso I'« illusorio• c:,pcrimento di de– mocrazia - gioli11iana, inclinasse alla prova di forza. E Malatesta ri1ennc che 709 -

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