Volontà - anno XVII - n.12 - dicembre 1964

contingenze, hanno manifestato le loro simpatie vcr~o le concezioni libertarie an1istatali e di libera federazione. Vi fu un altro accostamento, non meno importante e sul quale i compagni fondavano grandi speranze, e fu quello da parte dei tecnici, da parte del lavo· ratore intellelluale il quale non si sente rappresentato in seno ai sindacati cli massa come sono il Sohio Gikai, fortemente influenzato dal Partito ~ocialista nipponico, il Sanbctsu, d'ispirazione comunista, ed il Sodomei, estremamente conservatore. Da recenti informazioni, pervenutemi da diversi amici giapponesi, segnalano tutte queslo fatto che, ripeto, ha la sua importanLa. Il lavoro intelle11uale dei compagni anarchici gi::tpponesi è pregevole ed ha la ~ua importanza. Negli anni posteriori alla fine dell'ultima guerra, Sanshiro lshlkawa, uno dei più stimati anarchici giapponesi, scrisse diverse opere, tra le quali segnaliamo: L'anarchismo dal 1>unto di vista estetico; L'anarchismo, i suol princìpi e la sm, realizzazione; Storia della Civiltà Orientale; Studio della Mitologia glap1>onese e Biografia di Eliseo Reclus. Inoltre fece numero:.e tradu. zioni in lingua giapponese di opere occidentali, come quelle di Herbert Read (Poctry and Anarchism; The Philoso1>hy or Anarchism e Marxism, Ex:istencia· lism and Anarchism), di Maria Luisa Bcrneri (Workers in Stalin's Russia), di Rudolf Rockcr (Nationalism ami Culture) e di diversi altri militanti. Sino a poco 1cmpo addietro esisteva un ponte libertario tra l'Occidente è l'Oriente libertario che si è incrociato in direzione Ovest-Est. Attraverso questo pon1e è passata una grande quantità cli letteratura sociale europea cd americana, la quale è stata «divorata» dai libertari giapponesi, cinesi, coreani, etc., i quali conoscevano le lingue europee e molti libri furono trado1ti perchè fossero ac– cessibili alle mas~e nipponiche. Di fronte a questa sete di sapere degli occiden– tali, raramente, noi europei ed americani, abbiamo dimostrato pari curiosità per quanto potevano scrivere i libertari dell'Oriente, pentendo così autentici gioielli di studio e cli stile a causa clella riprovevole tendenza Ji non voler oltre· passare altro mondo che quello di uno solo. Facendo eccezione alla regola, bisogna segnalare però l'edizione dell'opera di Taiji Yamaga, in lingua spagnola, a cura del gruppo • Tierra y Libcrtard •, che riguarda un'interpretazione libertaria del vecchio libro Tao To Kìng di Lao Tsé, nel quale, a distanza di 2500 anni, sono contenute autentiche antìcipazioni libertarie che il giapponese Yamaga ha saputo, malgrado le condizioni quasi ca. balistiche del libro, rendere accessibili al p{:!nsiero contemporaneo. Taiji Yamaga, sino ad oggi, appare come l'ultimo di quell.:1 schiera di libe1- tari giapponesi più in vista che seguirono le orme di Kotoku. Collaboratore di Osuhi e, insieme a questi, del movimento esperantista in Giappone, lo troviamo in Cina, nel decennio 1910..1920,strettamente legato alla figura più importante dell'anarchismo cinese, Liu Si fu col quale collaborò, per la parte esperantista, ne La Voce del Popolo che si pubblica in due lingue a Sh::mgai, ed il cui titolo in lingua cinese è Ming Sing. Dopo la ripresa delle allività del movimento anar· chico in Giappone, Yamaga è in prima iinea che tende, con la sua infaticabile penna, le antenne dcll'ornarchismo nipponico verso tutte le coordinate geografi. che del mondo. Con pazienza e con una primitiva a11rezzatura tipografica, ac· 694

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