Volontà - anno XVII - n.12 - dicembre 1964

cd escono, raccolti secondo la nazione di provenienza, centinaia e centinaia di ti..:lcgrammi, di lettere di solidarietà inviate da tutto il mondo, scritte nelle lingue più diverse e che la moglie ha pazientemente tradotto. Tutti si sono prodipti per lui: cattolici, atei, ebrei, protestanti, buddisti, comunisti, libe. rali, socialisti, democratici cristiani, repubblicani, socialdemocratici cd altri ancora: « Sono stato sommerso da una valanga di carta », egli dice ed aggiun· ge che, a mio mezzo, vuole ringraziare tutti gli uomini liberi di tulli i paesi, ma soprattulto gli ltaliani che hanno fatto molto per lui. Vorrebbe poter abbracciare lutti, ma poi, sorridendo, esclama: « Chissà quanti chilometri di braccia mi occorrerebbero! i. Si sentono dei passi sulle scale; bru– scamente il mio interlocutore si ferma, guarda con inten5ità la porta. E' im· mobile, come paralizzato. [ passi ri. prendono e si allontanano. Mi offre del «Porto» che gli è stato regalato da un connazionale ora fug– gito ç-hissà dove. Dice che il « Porto» è il sole cd il colore della Spagna, mcs. si in bottiglia e che egli vuole liberare il colo1·c cd il sole della sua le1Ta. Aharca i:: un miscuglio di impeto ro– mantico, di lucida razionalità. A volte i suoi occhi sono di fuoco, a volte di– vengono freddi, glaciali. Guarda fuori dalla finestra e prose· gue: « Sono stato accusato di attentato criminale, si è parlato di violenza, ma chi è i! criminale. chi il violento? E' colui che è stato l'amico di Hi1lcr e di Mussolini, colui che arrestò, fucilò, consegnò ai nazisti gli uomini che vo– levano unirsi alla Francia libera cd al· l'Inghilterra per continuare la lotta contro la dittatura hitleriana, colui che in pieno ventesimo secolo, senza ver. gogna, fucila Grimau, ganota Grana· dos e Delgrado, deporta famiglie inte– re, tortura cd imprigiona. « Oppure è il popolo che, dopo 25 anni di 1·cgime tirannico, trova ancora la for-ta di sollevarsi e di mostrare il suo malcontento, la sua volontà di lotta, la sua sofferenza agli occhi del mondo? « Quanti di noi sono caduti nella re· sistenza, nella divisione Leclerc, nei campi di deportazione! Per molti tut– to ciò non è altro che un vecchio ri– cordo, ma per noi spagnoli quale di– sillusione! Pensiamo che dopo la me– ravigliosa epopea liberatrice d'Europa, verrà pure la nostra liberazione. Chi permette l'arresto di un solo antifranchista si fa complice del fa. scismo ». Dopo aver atteso che si calmasse gli domando: Perchè hai fatto lo sciopem della fame in pdgione? « Credo che anche in prigione avevo l'obbligo morale di restare un militan– te antifranchista, anzi, appunto perchè ero incarcerato dovevo dimostrare che anche lì vi era la possibilità di conti· nuarc l'azione contro la dittatura di Franco. Con questo mio gesto, ho VO– iuto attirare l'attenzione dell'opinione pubblica internazionale sulla scottante questione spagnola. Lo sciopero della farne durò 29 giorni ed era con1rollato dai medici della prigione. Passai da 68 Kg. a 48 Kg. l'ultima volta che fui pesato, pcrchè poi le mie condizioni non resero possibile questa operazione di controllo. Non mi sono mai pentito di aver fatto lo sciopero della fame e sarei pronto a ripeterlo se fosse ne– cessario. Quando si lotta per un ideale 689 _

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