Volontà - anno XVII - n.12 - dicembre 1964
Vogliamo essere uomini liberi, almeno come voi tutti in Europa occidentale e vogliamo la libertà di pensiero e di associazione. Sarebbe impossibile che nella mia terra quello che ora stai scri– vendo qui, in Belgio, sul mio conto e sulla Spagna, non venisse censurato e che tu non rossi accusato di complotto contro il regime e la sicurezza dello Stato. Gli scioperi delle Asturie sono stati brutalmente repressi, alcuni scio– peranti arrestati e persino torturati. Forse stiamo parlando t.-oppo della Spagna e poco di te. Penso che ai no– stri lettori possa interessare il perso– naggio Abarca, il rivoluzionario Abar- ca ... « Prima di tutto non mi sento affatto un personaggio, sono un uomo che cerca di scacciare un tiranno dal suo paese come faresti tu od altri uomini liberi al mio posto; d'altra parte non si può parlare di Abarca se non si par– la della Spagna. Se la mia terra fosse retta diversa– mente io non sarei, forse, un rivoluzio– nario. Qui, in Belgio, lavoro: scrivo de– gli articoli per dei giornali sindacalisti belgi e francesi, altrimenti non potrei vivere. Sono pure un tecnico elettro– nico, ma se mi occupa$Si in una indu– stria, avrei poco tempo libero per de– dicarmi al problema spagnolo. Sono ·stato costretto a rifugiarmi qui perchè la Svizzera, come è noto, ha chiesto la mia estradizione. Questo non è che un miserabile complotto ordito dalla po– lizia franchista per avere così il modo per trascinarmi in Spagna. Se fosse riuscita a quest'ora, nel suo intento, pochissime sarebbero le possibilità di fare questa intervista. Non so se sarei uscito vivo dalla Spagna. E' stato detto che venivi dalla Sviz· zera dopo che fu effettuato da igno- 688 ti l'attentato contro l'aereo spagnolo, fermo all'aeroporto di Ginevra. Perchè sei stato arrestato in Belgio? « E' vero che sono stato in Svizzera nel mese di giugno, ma solo per ragio· ni familiari dato che si era sposato mio fratello. L'attentato avvenne il 6 giugno e io in quel giorno mi trovavo in Francia in viaggio per la Spagna. Alcuni testi– moni possono comprovare ciò. Solo per recarmi in Spagna, ho usato docu– menti falsi, dato che sono ricercato. All'estero ho viaggiato e vissuto sem– pre sotto la mia propria identità. La prova è che ho dormito all'hotel di Gi– nevra cd in Belgio sono stato arrestato con i miei documenti di identità. La polizia belga mi ha arrestato su man– dato internazionale di cattura spicca– to da parte della polizia elvetica che mi credeva autore dell'attentato. « Se avessi avuto la "coscienza spor– ca", non avrei esitato ad usare i sot– terfugi che ho usato in Spagna per viaggiare e vivere clandestinamente. Del resto sarebbe stato assurdo da par· te mia eseguire un allentato del ge– nere anche perchè mi occupo dei con– tatti internazionali, cosa questa che, necessariamente, implica una notevole libertà d'azione e che la continua fuga dalle polizie di tutta Europa mi viete– rebbe di svolgere ». Abarca si alza, si muove per la stan– za, si assicura che abbia capito bene. Forse, l'istinto di un uomo da poco liberato che parla di prigione è quello di alzarsi, di camminare, di guardarsi in giro, osservare i mobili, la casa, le auto che corrono per la via. Mi confessa che, durante gli otto mesi di detenzione, non si sentì mai solo. Apre un cassetto della scrivania•
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy