Volontà - anno XVII - n.11 - novembre 1964

Malgrado la poca risonanza del Manifesto, l'idea di un raggruppamento democratico-socialista al di sopra delle frontiere non progrediva nemmeno. In un Manifesto dei democratici socialisti tedeschi, polacchi, ungheresi, italiani e francesi, lanciato nel fcbbrnio del 1851 non era stato proclamato che « tutti gli uomini sono fratelli e tutti i popoli solidali»? Jn seguito, troviamo Claude Pellc– ticr - proscritto del 2 dicembre e rifugiato a New York - che preconizza una « federazione fra tutti i lavoratori» d'una nazione, da allargarsi successivamente su scala mondiale; è quanto chiamava: « La Repubblica dei popoli». E non era il solo a carezzare questa idea. Non è forse significativo che il giornale dei rifu– giati a New York avesse come titolo L'Internationale? Fu soltanto nel 1855, seuc anni dopo la prima edizione francese (cinque dopo la prima edizione inglese) del Manifesto Comunista, che un gruppo dì rivoluzionari di diverse nazionalità tentò, a Londra, la formazione di una Internazionale. Dice i'appello: « Lo scopo dell'associazione è quello di propagare i principi della rivolu– zione sociale, di agire altivamente con tutli i mezzi in suo potere e di pervenire così a costituire la Rcpubhlica democratica, sociale, universale ... Non chiediamo l'aiuto della borghesia per portare a termine la Rivo– luziru1e sociale, convinti come siamo che, se lo chiedessimo, non l'ot– terremmo. Quanto noi dobbiamo fare spetta a noi stessi e non ad altri. La fraternità è una sciocca illusione là dove la società è organizzata in classi o caste ». Marx era a Londra e lavorava a raccogliere materiale per l'elaborazione del Capit~le, nel momento in cui Déjacque, Claude Pel\etier ed altri militanti co– stituivano quell'associazione. Sembra che egli non abbia risposto all'appello. Dopo la scissione - avvenuta nel club londinese - dei comunisti tedeschi, si teneva lontano dai « facitori di rivoluzione)), dagli « sventati » della Sociale che, secondo lui, continuavano con le loro violenze dell'appello appartenevano a quella categoria: Marx non poteva assecondarli. Egli sognava non la creazione d'un piccolo raggruppamento internazionale a tendenza proletaria e rivòluzio– aria, bensì la creazione d'una potente Internazionale di masse lavoratrici gui– date dall'ideologia rivoluzionaria. li raggruppamento fantasma Ch Déjaque decadde, mentre l'idea lanciata da Flora Tristan e da l\farx non tardò a prender corpo col favore della crisi del cotone che imperversò massicciamente negli anni 1862-1863. Furono allora co– stituiti dei comitati operai, che agivano contemporaneamente e col medesimo fine di solidarietà, a Londra ed a Par-igi. E ben presto la comune azione eco– nomica divenne azione politica in favore della Polonia insorta. L'Internazionale era, allora veramente, in gestazione. Ci si rese conto di ciò ancor meglio nel meeting londinese ciel 22 luglio 1863, dove si recarono 614

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