Volontà - anno XVII - n.11 - novembre 1964

mazionc, lo sviluppo, la lotta ed il trionfo dell'Internazionale dei produttori. Il vecchio Pottier profeticamente cantava: C'est l'Internationalc qui fera le genre humain. J fautori dell'alleanza chimerica tra Capitale e Lavoro, come Saint-Simon e Fourier, non potevano evidentemente considerare il problema internaziona– lista sollo questa prospettiva. E5si :1.pp.artenevano ad un'epoca in cui, in dipen– denza del debole sviluppo capitalistico, il socialismo era ancora in fasce. Es<;i non discernevano, nella classe proletaria, quell'energia autonoma che è la garanzia d'un movimento specifico ed, appunto per ciò, essi credevano di pervenire all'unione dei popoli tracciando una bella e larga strada accessibile a tutti, ma che aveva il difetto i:Ii essere astratta. La strada che dovevano seguire i loro successori, anche se apparentemente stretta e meno agevole, era oltremodo sicura perchè reale. E' quanto l'esperien– za doveva dimostrare e quanto meglio dimostrerà a misurn che la società borghese si decomporrà e che verranno elaborate le forme nascenti della città dei produttori. E' ciò che preconizzò Flora Tristan, nel 1843, quando lanciò l'idea d'una Internazionale specificamente operaia, tre anni dopo - è bene rilevarlo - che s'era Lenuto un Congresso antischiavista a carattere inter– nazionale. In un opuscolo poco conosciuto, Flora Tristan, donna brillante ed im- pegnata, scriveva: « Alla classe nobile è succeduta la classe borghese, molto più numerosa e pitt utile. Viene ora la classe operaia, più utile e più numerosa ancora. Ad essa spelta di costituirsi in UNITA' UNIVERSALE, senza fare alcuna distinzione tra gli operai delle difI:erenti nazioni». Questo suggerimento non venne preso in considerazione, poichè Flora Tri– stan ebbe il· torto di collegarlo ad lln progetto di costruzione di « palais de l'Union Ouvrière » sulla base d'una quota che presentava grande aleatorietà di esazione. Quattro anni dopo, Marx cd Engels riprendevano, con grande fragore, l'essenziale della proposta della Tristan nel Manifesto comunista. In effetli, nessuna ragione si opponeva alla riunione organica dei proletari e dei socialisti che, attraverso i loro militanti esiliati, si tendevano fraterna• mente le mani al cli sopra delle frontiere e si sostenevano già pralicamente. Pertanto, l'esempio del primo Congresso internazionale pe?r la Pace del 1744 ed anche quello del primo Congresso internazionale penitenziario del 1845, tenutosi dopo il detto Congresso antischiavista del 1840, portar0no alla rifles– sione. Era un vero e proprio scandalo che alle anzidette manifestazioni inter– nazionali sul piano borghese non corrispondessero affatto analoghe manifesta– zioni sul piano operaio. Tanto più - dopo che il « tribuno del popolo» era morto sul patibolo - che le prospettive d'emancipazione del popolo s'erano 612

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