Volontà - anno XVII - n.11 - novembre 1964

con opposta intenzione. che vi sono mas– se senza idee e idee senza masse. E lo stesso Croce conferma la no~tra tesi: la storia per lui è la storia rlel1c> libertà, la storia delle sue riforme. del promovimento della civiltà; vita che crè– sce su se stessa. che non è ma sempri: diviene, e non va dal male al bene ma d,~1 bene al meglio; il suo liberalismo è mct.a politico. al di là di qualsiasi politica. uer chè è addirittura una visione della vita: l'uomo deve avere la passione della lil;;c-r tà e può alimentare questa sua nobi1E: passione instaurando un qualsiasi ord:na– mento economico. vuoi liberistico, vu:1i collettivistico. purchè sia il suo opernto un sicuro potenziamento della liberti\ P della vita: « ed è tale cr:terio che de\ e rendere, secondo i casi. audacemente ar– diti e sommamente cauti, rivoluzionari o conservatori ». Si sa che il Croce simpatizzava per i1 liberalismo politico - tanto da essere no– minato presidente del partito liberale - e, in minor misura, per il liberalismo E.· conomico. Ma a noi interessa lo spirito del suo s'.stema poliu'co per confermare la tesi: il liberale puro può anche tende– re all'anarchia - se, Portando all'estreme conseguenze il pensiero di Croce. ci si domanda come lui e si estende a tutti gli Stati la meschina figura deUa Francia: « Q:iale Stato. di grazia. nella guerra - 1914-18 - ora chiusa, ha S€rbato la propria "dignitè", nel senso etico della parola? Si è vista la Francia sollecitare freme– bonda l'ai1t!o di tutti, festeggiare selvaggi barbari, senegalesi e gurkas indiani, che calpesta.no la sua dolce terra, versare parole di femminea lusinga su popoli che aveva un tempo ingiuriati e offesi, !:iUP– plicare perfino (e vanamente) i nipponici a mandar gente sul !:iUO territorio invaso, recitare con untuosi modi democratici pie giaculatorie sulla sorellanza latina e sul– la causa della libertà e della giustizia. u– mana n lei o.ffida~. e esegltire altretta– li gesti "che l'onestade ad ogni atto disma– gano"; e poi. a vittoria ottenuta, s'enve– lopper da11s sa dignité a prendere atteg– giamenti di alta giustìziera o piuttosto di "esecutrice di alte opere" verso il gran popolo confinante, affatto dimentica della comune unmanità, i11sole11te,beffarda, e ironicamente applicare tutte le sonanti massime di giustizia e di libertà a benefi– cio degli interessi propri. facendo, per al– tro, qualche $tTappo all'assunta dignità quando le conveniva chinare il ca.po ver– so taluna delle potenze più forti ». Gli Sta– ti. quindi, non si governano coi pat.erno– stri. non hanno altra legge che la propria forza e, in questo. si vede sub'.to la lorri nat'Jra bestiale, che essi non sono umani. Chi è dunque il nemico della concezio• ne autoritaria, in generale. e della Chiesa. in particolare? Per Croce il nemico vin– c:tore è il liberale e: « A ragione, perchè l'opposizione tra le due è irremissibile. in quantn non volge sopra cose particola– ri, elle ammettono pratici compromessi, come contrasto c'1e è di religioni, nel qua– le quella liberale e immanente sì anmm• zio alla autoritaria e trascendente in a– spetto di giustiziera e seppellitrice, pie– tosa in quest'ufficio e disposta a procede– re con tutti gli onori verso la ve11era11da defunta e moritura ... ». Purtroppo. invece, la lotta attuale volge tra ioro, tra l'idea liberale e quella papistica, proprio sopra cose particolari, la libertà politica per l'una e la verit;\ unica per \'altra, e le « cose ultime» si r:ducono a una sola, il predominio della ricche-1:zae dei privilegi, Opus Dei: l'idea liberale non assume lo aspetto di « giustiziera e sep;:ieliitrice ~– perchè. se la politica è troppo elastica mobile sporca e non ci lasciamo inganna- 647

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