Volontà - anno XVII - n.11 - novembre 1964
scrivendo: « Vi prego insistentemente, leggete il libro di Ludwig! ». Se il suo è « più sistematicQ, fondamentale e convincente del breve libricino di Ludwig », e può « convincere alcuni che la psicoanali,;i non è scienza bensì filosofia e letteratura falsa e pericolosa», Nicolai riconosce tuttavia che il metodo di Lud– wig « di annientare il grande mistificatore moderno mettendone in ridicolo i risultati pratici ai quali perviene il suo pm1sessualismo, è più drastico e, pro– babilmente, anche più valido». Quanto al libro critico di Nicobi, il professore di psichiatria Dr. Agustin Tellez della Facoltà di Medicina <li Santiago del Cile, scrive nella sua introdu– zione che in nessun altro libro s'avverte, come in questo, una confutazione così massiccia e pressante sul frcudcsimo, ,;he « quantunque non scenda nei dettagli, distrugge i pilastri del sistema»; scrive :lltresì, che dell'arrogante costruzione che, or sono pochi anni, prentendeva imporre il suo metodo non solo alla teoria ma a tutte le sfere della cultura umana. « non rimangono che Campi solitari e malinconiche colline». Ciò perc-hè il sistema di Freud è stato eretto « su in– terpretazioni soggettive e specubzioni e conclusioni arbitrarie» .. Per l'autore della Sicurezza scientifica, il sistema di Freud « consegna il governo dell'anima umana agli istinti e minimizza la ragione fino a lasciarla convertire in una ap– pendice inoperante». E il Dr. Tellez esclama: « Sforll\nato fu Freud nel trovare un censore come Nicolai! », che, col suo occhio :lcuto, seppe scoprire i punti che debbono essere attaccati nel sistema. Ma ciò non gli impedisce di trnttare « l'uomo Freud con bontà generosa; lo credo intelligente, quantunque col difetto del metafisico di voler far scien– za dove non è possibile». Riconosce i suoi meriti di medico, all'inizio della sua carriera, e di psicologo: « il suo metodo potrebbe essere utile come terapia pura in casi specifici, sebbene il clima del tempo non sia più per i trattamenti che si prolungano per anni, che costano al paziente una fortuna e che non gli danno una sicurezza di miglioramento». La critica del Nicolai è rivolta cotro la teoria « dell'incosciente, e contro il ruolo della sessu:ilità, contro i sistemi morbosi e curativi, contro il ruolo del trauma psichico, contro la repressione e la sublima– zione». Per chi la psicologia è innanzitutto fisiologia, la psicoanalisi non è altro che una « delle grandi superstizioni collettive». qualcosa di diametralmente op– posto alla scienza, e la sua prosperità costituisce un pericolo per questa e « quin– di per il corrispondente e reale destino biologico dell'uomo». E' appunto sulla biologia d1e sono fond:ite !e opere di Nicolai, il quale di– chiara che il sapere positivo e il dominio della natura hanno fatto progressi considerevoli negli ultimi due secoli; però - aggilmge - i credi metafisici rea– zionari si diffondono c- prclificano sempre più, e così la massa dei contemp0- ranei è, in rapporto a ciò che si conosce, più superstiziosa di un kral barbaro». L'alternativa del nostro secolo è questa: « çi la scienza si impone e arrivia– mo ad una era della ragione, per cui Freud sprofonderà nell'oblio; o vince l'Asia con l'aiuto della Russia e della plebaglia dei cinque continenti con le loro diverse superstizicni (comprese quelle culturali e oolitiche) e allora è molto probabile che Freud disimpegni un gran<le compito nel fissare i dogmi del nuovo Medio Evo». 639
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