Volontà - anno XVII - n.11 - novembre 1964

fedele all'ideale scientifico. Volendo segnalare, senza esagerazione partigiana, il posto che la psicoanalisi occuperà nella società futur:\, il Dr. Hesnard rico– nosce che il freudesimo è « un metodo provvisto di un:\ poderosa carica di azio– ne morale, buona o cauiva, secondo colui che la impiega 1►• Usandosi questo metodo senza estrema precauzione o da sperimentatori di incurabile buaggine (soprattutto perchè essi mancano di ogni intuizione psicologica naturale), esso « può essere dannoso, e molto più alla società che all'individuo. Ciò nonostante, basandoci su una esperi~nza personale di trent'anni, affermiamo che il freude– simo è anche un meraviglioso strumento per la felicità individuale e per il rendimento sociale». Il dottor Hasnard riconosce alcune insufficienze della dotlrina freudiana, certe mancanze e equivoci imputabili piuttosto a pochi neofiti entusiasti anzi– chè al creatore della psicoanalisi moderna. Oue-sta scienza ebbe pure periodi di oblio o «degenerazione», ma seguiterà a vivere se gli elementi « in apparen– za sterili» vengono eliminati. La sincerità e la obiellività hanno imposto, mal– grado ciò, a Freud, una maniera cruda e umiliante per esprimere le sue sco– perte sulla vita istintiva e subcosciente dell'uomo. In queste «rivelazioni» bru• tali » di una verità, la quale non conviene che sia proclamata ad alta voce, « si debbono cercare, innam.itutto, le cause di questa fragilità della psicoanalisi, la sua mancanza di irradiamento o di adattamento alla evoluzione culturale collettiva». Però, eliminando gli elementi più inassimilabili dalla mentalità co– mune, che «offendono» più per la loro immagine o la loro espressione verbale che.per la loro realtà psicologica, allora essa diventerà « più accessibile, ossia, più universale e più umana». In una parola, più scientifica. La psicoanalisi sarà, quindi, «socializzata», messa alla portata delle più diverse mentalità individuali cd «etniche», per poter trasmettere a tutti una verità umana che non offenda più nessuno. Solo gli addentellati immaginari, romantici e, per conseguenza falsi, costituiscono la parte dannosa di una verità umana. li dottor Hesnard nrrhia alla conclusione secondo la quale il metodo psi– coanalitico così depurato, invece <liesaltare l'indivi<luto in una maniera penosaa, al contrario, lo libera; e questa liberazione, quando è reale e non soltanto ap– parente, lo rende pii1 allivo e più socievole. La psicoanalisi liberatrice accresce, quindi, il valore dell'individuo come unità economica e sociale, elevando nello stesso tempo la sua qualità umana. D'altra parte, riferendosi alle tremente conseguenze della neurosi colletti– va trasmessa dalla neurosi di un solo individuo il quale si è impossessato dei freni di governo di uno Stato, il dottor Hcsnard conferma - come pure altri - ciò che ho espresso nella mia conferenza del 1939 sulle verità sociali del freu– dismo. « Verra il giorno - dice - in cui le masse comprenderanno che questi capi, scaturiti in maniera patologica dal loro seno, sono sempre (malgrado il loro prestigio che ricorda altre epoche) barbari apparsi regressivamente nella corrente normale del pensiero sociale in via di progresso e di liberazione. Questi falsi eroi saranno spogliati della loro mistica irradiazione, usurpata con mezzi violenti, ridotti alla loro funzione contestabile di retori, e ripudiati da una col- 635

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