Volontà - anno XVII - n.11 - novembre 1964
successo insperato: tulli corrono alla sua scuola. Prob::tbilmente perchè ne ave– va parlato molto in città, perchè era un uomo di brio, e perchè aveva certa– mente esposto i suoi progetti e i suoi metodi con chiara eloquenza .. L'opinione pubblica, come qualche volta avviene, ne era rimasta incatenata; e tale ri– mase fino a quando non comprese esattamente di che cosa si trattasse. Così, cominciò i suoi corsi con un numero rilevante di allievi. E ne approfittò per prender moglie ed avere, uno dietro l'altro, quattro figliuoli. Ma con un uomo sincero e libero com~ Claudio Tillier, era possibile che un simile successo potesse durare? Presto si accorse che lo strano direttore della strana scuola non favoriva i ricchi: i genitori cominciarono ad irritarsi, i ge– nitori poveri cominciarono a disprezzarlo. E poi, questo Tillier, tanto in ei11à che al caffè, tanto sulla piazza del mercato che in qualsiasi luogo, parlava libera– mente ed esprimeva liberamente le proprie opinioni, come un uomo ... (così• parlano i ricchi poltroni che tengono al privilegio esclusivo della libertà, perchè sanno che non solo non ne abuserannno, ma che non ne faranno nemmeno mai uso), come un uomo che non avesse ... bisogno di nessuno. Si sa che un commerciante - e un commerciante di lezioni è un commerciante come un altro - non ha diritto a dir niente. Dev'essere sol~mente la eco fedele del suo interlocutore: quando parla con un bianco. dev'essere bianco; quando parla con un rosso, dev'essere ro,;so: il suo unito dovere è quello di saper piacere e di rendersi gralo al cliente. Claudio Tillier invece non sapcv~, nè gl'inleressava, piacere, nè teneva ad essere grato al cliente. E, inevitabilmente, arrivò quello che doveva arrivare: dopo un pò di tempo, i genitori ricchi cominciarono a ritirare i loro figli dalla scuola; un pò più tardi venne il turno dei genitori poveri che, come si sa, vo– gliono fare come e le persone dabbene•; e infine, i pochi che avevano avuto il coraggio di resistere, furono oggelto di pressioni e minacciati di essere licenziati dal posto che occupavano e, per conseguenza del proprio pane; e così, anche essi, dovettero seguire la via cli tutti gli altri. Per la verità, la campagna contro il Tillier, non era sempre stata sotter– ranea e sorniona. A un certo momento. aveva talmente irritato la città, col suo atteggiamento libero, con la libertà delle sue parole e con la mancanza di e ciar. latanismo del proprio abbigliamento•. che un giorno te brave Signore del mon– do elegante di Clamecy, si riunirono sulla oubblic.J piazza e andarono in pro– cessione ad applicare una bandierina nera sulla porta della sua abitazione, in segno di guerra ad oltranza. Un mattino dunque, Claudio Tillier, si trovò solo, con la moglie e i quat– tro figli, nell'immensa casa che due anni prima era stata tutta vibrante dei ru– mori dei giuochi e delle lezioni. ed ora si domanda come potrà pagarne il pros– simo affitto. E attraversa un nuovo periodo di miseria nera, ancora più pro– fondamente nera, perchè forzatamente condivisa con gli esseri che ama. Final~ mente dopo un lungo periodo molto triste, Claudio Tillier, trovò un posto di giornalista a Nevers, e divenne redaltore capo de L'Associazione. Pubblicò in questo giornale degli articoli di un'eleganza maestra e d'uno scintillante brio. E vi pubblicò in romanzo d'appendice il suo capolavoro: Mio zio Beniamino. Ma 626
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