Volontà - anno XVII - n.10 - ottobre 1964

to Duero si possono udire questi versi i quali spiegano l'esodo dai campi: « Se il mio amore non ritonmsse « Prima vorrei morire ... « Fu la fame che mc lo tolse « Ma il mal d'amore lo farà tornare» (2). 4) La fuga verso le città, alla ricer– ca di migliori salari nella induslria produce - secondo 1'.,ninionc espres– sa dal sacerdote Josè Maria - « m:a ferita probabilmente cancerosa chr sporca tutli i cartelloni e gli slo~:ans propagandistici del turis:.no », cd è cau– sa anche delle « venticinquemilacinque. centoventitrè baracche esistenti a Li– sbona», alle quali se ne possono « ag· giungere altrettante di quelle comuni installate alla periferia divise fra moi– re famiglie in promiscuità». (J). 5) Finalmente, come corollario di questo staio di cose, « funzionano inin– terrottamente una dozzina di Tribunali a Lisbona unitamente alle capaci pri– gioni» (4). Le b.:ll'acche dì Lisbona, altualmen– te conosciute col nome di « palazzi di lalla » o di « villaggi di !alla», sono la conseguenza della miseria e della impossibilità finanziaria ad occupare delle abililazioni modesle, a causa dei molto miseri salari dei lavoratori. Da un censimento salazarista, pub– blicalo non molto tempo addietro, ~ risultato che la capitale del Ponogal• lo segnava un aumento di 41.000 per– sone pari a circa 10.000 famiglie. Le abitazioni costruite durante lo stesso periodo potevano dar alloggio a stento (2) Se o Meru Amor nao voltasse / AI1tCs querla morrcr ... / Fol a FOME quc o lcvou / A saudade ha•dc o tr.1zcr. (3) Dal giornale clericale • O Calalo•, 11 maggio 1963. C4) Ibidem. 582 a 3000 [amiglie. La penuria di abilita– zioni aumenta di anno in anno, cau– sata per il ristrello pcr-iodo anzidetto, anche dall'aumento delle pigioni. Pren– dendo come « base 100, i canoni di affitto ragg"innscro 184 », e ciò per le abita1.ioni medie, giacchè quelle ac. cessibili ai lavoratori « da l00, raggiun– sero quolr1 254 » (5). Da una inchiesta compiuta nd 1950 risul!ò un quadro che è una sfida al governo fascista di Salazar. « I dati che risullarono erano allarmanti: il 10% delle famiglie portoghesi abitava– no in parti di case «ad abitabilità prO\'· visoria », nelle quali era ammassato un terzo della popolazione di Lisbona. Il che equivale a dire che non avevano propriamente una casa. Un terzo appe– na delle abitazioni disponevano di W. C. Circa centomila famiglie, composte di 4-5 membri ciascuna, vivevano in una sola stanza» (6). Limitandoci sol– tanto alla capitale, troviamo queslc ci. frc molto signifìative: nel 1950, vive– vano nella città di Lisbona 190.800 fa. miglic, delle quali 168.000 vivevano in case affiltalc, circa 10.000 in case as– segnate e 9.000 in case proprie. 30Ck.J famiglie abitavano porzione di case di– videndo in comune la cucina ed il ga– binetto, cioè, un totale di 53.000 per– sone non avevano casa. 3.800 famiglie, con quattro o più persone, abitavano in un sol(I ambiente e nel 1963, « il numero delle famiglie, composte di un minimo di 4 persone, è salito a 4.453-> (7). Inoltre, nella capitale portoghese che mostra una promiscuità ed una (5) Rcp(1bllca, Lisbona, 6 novembre 1961. (6) Ibidem. (7) Bolclln da Assocla~•ao dos Inquillnos IJ. sboncnscs, aprile 1963.

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