Volontà - anno XVII - n.10 - ottobre 1964

dei 40 articoli, ne stabilii 10. Al punto dove, n'efl'fndiriuo, si parlava di politica internazionale, io non parlai di nazionalità e denunciai la Russia e 11011 le "milwres gentiwn ". Fui te1i11to ad accettare 11elPreambolo degli Statuti due frasi che parlavano di dovere e dirirto, di verità, di morale e di giustizia». Marx slilò il documento in modo tale che le espressioni - dovere e diritto, verità, morale e giustizia - non comportassero alcun danno. Jn che modo - si dirà - quelle espressioni potevano arrecar danno? Verosimilmente è qui che risiede il segreto "'marxista», davanti al quale ci si piegò troppo facilmente, giacchè, nella seduta del comitato centrale, l'Indirizzo fu con grande entusia• smo approvato all'unanimità. Dopo esserne stata decisa la stampa, Le Lubcz fu incaricalo di tradurre il documento in lingua francese, Fontana in lingua italiana e Marx in tedesco. Ma quest'ultimo non è completamente soddisfatto giacchè nella lettera ad En• gels aggiunge: « Era assai difficile fare in modo elle le nostre idee fossero espresse in una forma accertabile dal punto di vista attuale del movimento operaio». Marx rivela così un'astuzia rozza, giacchè, volendo raggiungere il suo sco_ po, non esita ad usare e ad abusare di mezzi che fanno a pugni con la verità e con la morale. Quel che importa è vincere, ma vincere senza scrupoli signi– fica trionfare senza grandezza! Cercando di conciliare le tendenze che, in quel tempo, si contrastavano violentemente, getta zavorra per presentare una dichin. razione più conciliante, meno rigida del suo Manifesto del 1848. In Marx c'è abilità ammantata d'una leggera ipocrisia, poichè sa ciò che vuole e non pensa affatto allo stato d'animo moralizzatore che è presente nei militanti operai. Una delle lettere, diretta ad Engds, è significativa a proposito: .. Ho dovuto inserire nel preambolo due frasi sui "doveri" e sui "diritti" dei lavoratori, ed anche le espressio11i "verità, giustizia e morale", piaz– zan'dole, in verità, i11 modo che no11 potessero <lrrecar nocumento-.. Lewis L. Lorwen, nella sua opera L'intcrnationalisme et la classe ouvrière, cita questa lettera (2) e W. Sombard dice anche, in Le Socialismc et le mouve· ment socia! au XIX• slècle, che l'Indirizzo inaugurale dell'AJ.T. è un vero ca_ polavoro d'abilità. « Il suo piano è poco chiaro, ma l'autore è Marx e quindi la nebulosità è voluta. Gli occorreva conciliare delle tendenze opposte» (3). Questo modo di conciliare è proprio della mentalità di Marx. A cominciare dalla sua prima vittoria riportata nel Comitato, nel Sotto– comitato e, in seguito, nel Comitato centrale, Marx manovrerà per conquistare la direzione e per impossessarsi della nascente Internazionale. Quando Louis Blanc, in una lettera diretta al segre1ario generale Crcmer, avanza il desiderio (2) pag. 37. (3) pag. 118. 555

RkJQdWJsaXNoZXIy