Volontà - anno XVII - n.8-9 - agosto-settembre 1964
stac:olo ben difficile da superare: le strut– :Ure dei rapporti economico-sociali esi• ,re11ti, ai qt1ali 11011 è f)OSsibile sfuggire, al111e110 nel co1111memeccanismo delle 11e. c:e\:.ità q1101frlim1e, e ai <111ali 11011 posso– ,w ~ollrarsi 1ie111111cno (f11c/li - mwrcltic1 o 110 - che, allrm•crso criricl,e de1110/i- 1rici, l1aw10 chiarn111e11le compreso che !ali rapvorti so110 decisame111e irra:.iom,. li. Ecco verchè tah•ol1a A ragio11e1•0/e i11- sistcre s11l fatto che 1111 aiuto 11011 Ìlld1/– /ere11te ci viene dato, i11consapevolmet1/e o :,110 malgrado, f)rof)rio dal sistema <m- 1ori1ario, cioè dalla co11timia catena dei suoi errori e delle s11e i11gillst1zie, le q1wli, e sia v11re lentamente, farmmo a– prire gli occhi ad ,ma discreta perce11t11a. le di 1mu111ità, a11che se questa 11011 i11. te11de dichiararsi f)ropriame11te mwrcl1i– ca. Affrn111are il dialogo s1d 11roble11w del– /'orf!atlii'.t..a::.io11e sociale in senso a11arcl1i– co, sip11ifìca ili alrri ten11i11i voler crea– re isole libera1arie • nel seno delle at– tuali strutture eco11omiche e sociali; iso– le che do1•rebbero sen•ire come 1ivico e!>empio della bontà e della razionalità del shte111a liberwrio. Con <111esto non i11- 1emliamo trincerarci dietro al fatto della j!rmule pover1à dei nostri mezzi materiti– li (e i11 w1 certo Ie11so a11cl1eculturale); poicl11: le difficoltà, i11q11a11toostacoli d'o. g11i specie frapposti da w1 dominio mil– lem,rio, 11011di111i1111irebbero di molto an– che se disponessimo di mezzi più cos11i– c11i, No11 Ìllle11dia1110far rilevare matl!– riali ins11/ficie11zedel 11ostro mondo, bensì l'i11esora/Jile rapporto economico che ci tiene incatenati alle strutture di una dala classe dominante. Si, « 1111a società modema 11011 è affatto i11co11/rasto con l'anarchismo•; però nel se11so che l'uomo, i11 q11a11to tale, 11ell'a- 11archismo troverebbe diverse possibilità di vivere e di migliorare con meno er- 542 rori e meno dolorosamente di <111ar1to ha vissuto finora. Ma il comrasto, come struttura e come dominio ecouomko, è 11iù che evidellte e più che pressame. Facciamoci wta do111a11da:come siamo dive11tati anarchici? Certo rmù essere di– f)e:.o da diversi fattori, soggettivi ed o– J,iettivi, di a111bie11te,di relazioni, c11ll11- rali e di esverien:.a, ecc.; i quali pero, quasi toralmeme, 11ossia1110dire che lia11- 110 avwo come impulso, e sia pure intli– retta111e111e, il cot1tatto o l'esperie11w spi– rituale di cri1iclze demolitrici. Co1111111q1Je è certo che 11011 siamo dive1111ti li/Jel"/ari ver overa della Summa theologica di Tommaso d'Aq11i110,opf)tffe per m•er as– sorbita la Filosofia dd Dìri110 di llegel ... Il chiederci poi perchè, in q11a/11il di mfarchici, no11diamo troppi esempi • pra. lici», è domamla che investe ben altri pro. ble111ie be11 (1//re diftìcoltà. Gli anarchici - Ira /'<litro e a differenza dei 111ili1<m1i o dei sùnf)atizw111i dei vari vartiti - :,0- 110i più esposti, po,;siamo dirlo COPI fran. chez.za , alla ve11osis!>i111aco11dizio11e di « parlar hene e razzolar male»; 11el sen– so che, m1w11<m1e11te per al1re ragioni, 11011 è possibile ttè concepibile ,ma t-:e,11.:– ra/e, costante e maleriale ribellione con– tro 1111a società che 11011 approviamo. Cer– to comprendiamo bene che il co1111x1gr10 Camf)a11a 11011 ime11de giungere a q11est'J: ma facciamo 11otare che la realta tielle cose i11 fo11tlo /it1isce :,emvre col vrcsen tarsi 1111 po' dii•ersa dalle buone intem.io - 11i e dai sag~i provositi di parte11za. Le ragioni sono w1rie, ma 11011 difficili a comprendersi. li militante di 1m f)artiro qualsiasi puù sempre sentirsi •coerente• e con la coscienza a posto, sol che esso si adegui inco11diz.ionarnme11te a tutte le strutture difensive che adotta il suo var. tito. hl/atti i J)(Jr/iti, nella realtd delta storia lza11no finito con l'adotwre due centr/ di gravità, circa la loro vrassi po-
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