Volontà - anno XVII - n.8-9 - agosto-settembre 1964
bt:rtà, ma le organizz;uioni politiche, economiche e sociali non possono essere se non mezzi, più o meno giusti, per servire la causa della umanità. Se si inverte questa relazione e si divinizza per dir così l'organizzazione, l'uomo, in quanto tale, viene offeso, cosi come viene ferita la sua personalità e il tutto a detrimento della um:mità ... - Tuttavia, ciò non significa che la questione dell'organizzazione sia priva di interesse. - E' necessario fare ogni cosa al finc di trovare o di creare organizzazioni le quali rispondano, per quanto sia po,;sibilc, alla finalità considerata. Ma nello stesso tempo si deve capire quanto sia relalivo tutto ciò che si compie con assoluta abnegazione, e ci si deve sforzare sempre per riconoscere ciò che è giusto cd accettabile in altre organizzazioni e in altre tendenze wciali e culturali. - Credo di avere dato prova dei miei sfor7i in questo senso: nei miei scritti nella mia azione, nei cong1cssi per la Internazionale Pacifista, nella mia inchie– sta sulle • Vie della Pace». Jn questo mio viaggio europeo, sono guidato anche dal desiderio di conoscere tutte le tendenle sociali e intellelluali ... - Come è noto - proseguì De Ligi - sono anti:i.utoritario. Ma non sarei un vero anarchico se fossi governato dalle mie stesse iclce libertarie. Debbo riconoscere che anche nel mondo libertario spesso si osserva un dogmatismo cd una intolleranza che dimostrano come non tutti gli anarchici si siano ancora liberati da ogni soggezione. Dominati dal loro stesso dogma, si sforzano di as– soggettare ad essa il prossimo. Lo ;;;piriH.> libertario deve essere tollerante, non nel senso che si debba tollerare tutto. ma che si rispetti, anche negli avversari, tutto ciò che sembra essere vcrament•.: umano ... li nostro anarchismo non è un principio soprannaturale che accettiamo nell'insieme, come un Kaaba caduto dal ciclo, ma una conclusione, una convinzione conquistata dallo spirito umano dopo secoli di lotte. Sotto diversi punti di vista, questa convinzione si trova ancora molto poco elaborata ed esige tuui i giorni revisioni importanti. Tulta– \'ia, mi pare che i libertari, in generale, siano i difensori della tendenza più uma– na e più universale della storia, giacchè si tratta, in effetti. di lottare nella propria vita e nella società per la reaiizzazionc di una civiltà libera. Per questa ragione mi sono opposto, sin dalla mia giovinezza alla mentalità del capitali– smo e dell'imperialismo moderno, e per questo sono divenuto un antimilitarista auivo: perchè il sistema sociale attuale è un attentato mondiale alla personalità umana e impedisce sempre più lo sviluppo di una civiltà degna della umanità. Ecco ciò che non deve essere tollerato mai, ma combattuto in nome della vera tolleranza ... - Potrei conoscere b concezione etica e sociale dalla quale scaturisce la tua azione? Barthélemy dc Ligt ora si trovava a suo "gio: - Viviamo in una società nella quale In guerra è pane integrante. La guerra diventa sempre più fatale per tutti i \J.lori che si cerca di wilupparc nel corso della evoluzione um:lna. Certamente Proudhon ebbt..."-ragione nel riconoscere il 531
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