Volontà - anno XVII - n.8-9 - agosto-settembre 1964
, ila chi: fece di esse delle mu~c ro. man1iche o ddle baccanti dbpensatrici di amore carnale. Fu la ,·ita che con– n.'ll I in e..,..,cl'amore in un'epopea lra. gic;.1 o in un giuoco ardente: in un u– rat•ano pa'i..,ionale ininterrotto. hador.a, nata sotto il !-legno di A. lroditc. nutrita dc! latte delle Dcc, dc. ,tinata all'Arte e all'Amore, ebbe an. ch1..'.pcrch0 niente le manca ... se, la fine doloro'ia e '>pcttacolosa d'una 1ragedia di [:...,chilo. Ebbe una morte degna ch:1- 1.\ Didone. della Saffo, dell'Elena o del. I' \ntigone: cli tutte le donne greche della 1radi✓ione e del rilmo tra~ico. Tr,1p;.1..,..,o che era ancor bella ... (3). Di fronte ali 'esistenza di hadora, da,anti a quella che fu la sua concc- 1ionc dell'amore e della vita, a noi non rc'>la che inchinarci e gridare: Salve, donna, in cui rivisse l'Umanilà nelle sul.!origini, in cui risuscitarono la chia. n~ua e l'irinoccnza primitive! Salve, donna, che m·cs1i il coraggio di vh·ere d'accordo con Le stessa, d'accordo con i tuoi di:..,idcri e le tue intime volontà! Sal\'c, donna audace, che apri-,ti all'a– more no,clli orizzonti, che ponesti le b:i'ii cli un'etica novella che fin cl'allorn. ognuno ha arricchito come meglio ha poll1to: l'etica dell'Amore come Arte; l'etica della Matcrnilà come Dlrilto. « Come Dirilto! Essa affermò MIO cli. ri110 - e 5eppe farne uso - creare, soffrire, trarre dalla sua propria car– ne, una carne novella. La maternità come un dovere non è che una malc– di1ione da aggiungere alla malcdi✓ione del la\oro come dovere ... "Tu partori– rai nel dolore'" ... "Tu guadagnerai il tuo porne col sudore della tua fronte". (3) Mori a Nina, in un- tragico incidente di automobile. ~1rw1..ita da una sci:irpa impiglia13• ~i nelle mote 520 Un Dio inumano, con una bontà infe– riore a quella degli uomini, ha inflitto al mondo que'iti due com.:mdamenti. • 1\1a mentre degli uomini si sono ri– \'ollati contro la maledizione del lavo. ro, altri stanno daborando le basi di una no\'clla e differente etica, Della ed umana, degna di umani migliori degli Dei, che convertirà il lavoro in un di– ritto volontario è piacc\'ole. E nello '>lesso tempo, delle donne, alcune atti. · Yamcntc, altre pa~~i\"ami..:ntc, si sono ri\·oltat.: contro il dolore impo~to, con- 1ro il do,·erc crudele, malc<li✓.ione d'un Dio che ignora la picta e la girn,tizia; cd es<;e elaborarono, \'i..,..,ero, vh·ono e , inanno un'etica nuorn: il dirilto alla matcrmtà, il diritto di uearc attraver. ~o il dolore padre di ogni vita, la gioia e la vita. "La Gioia attraverso il dolo– re", grido so\'rumano di Beethmcn, 5intesi commovente della sua esisten– za e della creazione doloro..,a e prolun– gata del suo genio. • Isadora, per l'ambiente in cui visse, per il suo 1empcramcnto e il suo carat. tcrc, per ragione della sua natura stes– sa, fu donna cli parecchi uomini. Non fu un'immoral..:: poiché sempre amò: gioì sinceramente, ~cmplicemente, ge. ncrosamcntc. Fu essa stessa, pudica– mente nuda, nella completa nudità mo. raie e risica della ~ua bclleaa. fu una dispensati-ice di piacere, nei momenti in cui non fu madre tenera e profonda. Fu fedele e franca, d'accordo con le e>ucpassioni e i suoi desideri ... • Puramente greca, fu lontana della donna ibseniana, donna complicata e complessa, portan1c un problema a– stratto cd eterno in una natura che racchiude in sé stessa tulle le lotte e tutte le forze della Natura. « Jsadora fu figlia dell'E\lacle, figlia
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