Volontà - anno XVII - n.8-9 - agosto-settembre 1964
e che non si mutano tutti i difetti di essi cambiando semplicemente le strutture o il posto degli individui. Per terminare, infine, non bisogna m::ii perdere di vista che l'anarchismo è rivolta, perchè volontà di giustizia; che è giustizia, per essere libertà e che la sua essenza indagatrice tesa verso l'avvenire lo esonera dagli errori passaggeri. Esso si forma e si.disfa, vuole sempre ess~re incompiuto per essere sempre vivo: cd è per ciò che l'avvenire è suo. E' anche per questo che dobbiamo guardarci dal credere che noi vedremo la fine del pèrcorso e quindi dal fare i piani d'una società in cui noi saremo assenti e della quale non conosciamo i bisogni. Rinnovandoci quindi (ed il rinnovamento è in parte una realtà nella mi. sura in cui, non accettando nulla come definitivo, noi facciamo una continua <( n.:mL,..::en question » dei dati acquisiti), agiremo non solo nel presen~e imme– diato, ma contemporaneamente per il futuro, giacchè ogni azione attuale si riflette nel futuro, è una condizione del futuro. Agire nel presente in funzione dell'avvenire è diverso dal sacrificare l'essere vi,·entc ad un futuro problematico. E' quanto Kropotkin diceva con queste parole: « Cerchiamo il progresso nella liberazione, la più completa possibile del « singolo e del gruppo e, contemporaneamente, nella I i m i t a z i on e delle t< attribuzioni dello Stato e non nell'ampliamento di esse ». Marsiglia, luglio, 1964. (trad. g. r.) RE:-;ATO BIAM:o Prenotate il volume Brevestoria dell'Anarchismo presso le Edizioni«L'ANTISTATO» di Cesena(Forlì)
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