Volontà - anno XVII - n.8-9 - agosto-settembre 1964
addetti alla mungitura ed una riduzio ne della produzione del latte intorno all'S-10 per cento. li 1962 è stato, a questo proposito, un anno indicativo; già il fenomeno della riduzione dei capi allevati si era delineato e gli ele– menti che hanno poi sfociato nell'attua– le situazion<!, erano ormai evidenti nel. le cause eù ancor più negli effetti. « Come r eagirc? ». E 1I giornale continua: « Oggi,, in determinate situazioni estese più di quanto si possa immaginare, non con– viene raccogliere le ciliege, non val la pena raccogliere le fragole, è antie– conomico raccogliere le pesche e per– sino le olive». (Giornale di Agricoltura Roma . 8 settembre 1963). Sembra il « supplizio di Tantalo», re di Frigia, che la tradizione dice pu. nito nell'oltretomba col tormento della fame e della sete: un albero protende verso di lui i rami carichi di frulti, che peraltro si allontanano quando e– gli tenta di afferrarli, e l'acqua nella quale è immerso si ritira cillorchè egh fa per prenderne. E se veaisse genle da altri mondi, a prima vista, non sapendo i fatti no– stri, direbbe essere veramente miraco lo economico quello di non raccogliere i frulli che la natura ci dona. E così, ecco un altro aspe.Ilo dell'e– c01wmia capitalistica - economia da manicomio - in cui, ripetiamo, la real– tà è che in tale amministrazione la spesa è sempre assai più della rendi– ta. Come reagire? Questo interrogativo ci ricorda l'or- 1•Jnizzazione scientifica del lavoro, ._,_ sia il taylorismo, con cui si pen 1 iene a razionalizzare il lavoro eliminando i movimenti inutili, la dispersione di tempo, di energie, di materiale, deter- minando cronometricamente i 1empi necessari per ogm operazione e fissan– do la quantità di lavoro che può dare l'operaio abile. Gli studiosi affermano che sarebbe erroneo ritenere il taylorismo un me– todo semplicemente limitato ad una nuova tecnica di lavorazione, essendo– vi implicite delle conseguenze sociali. Secondo il Taylor, l'organizzazione scientifica del lavoro presuppone una « rivoluzione mentale complcia "· Alla mentalità restrizionistica devono sosti. tuirsi una mentalità e un atteggiamen– to produttivistico, da cui il Taylor fa sostanzialmente dipendere anche la soluzione dei problemi sociali. Dal taylorismo alla tecnocrazia il passo <'! b,re,,e, il che si accosta alla leorla dell'integrazione del lavoro, so– stenuta pure dal Kropotkin, il quale, anche in omaggio all'egualitarismo, propone che ogni individuo sia in pari tempo lavoratore inte\\etluale e ma– nuale, sicchè, realizzandosi la formu– la avveniristica « homo sapiens più homo faber », che caratterizza il lavo– ratore integrale, si arriverebbe a can– cellare quest'altra ingiustizia di far grnvare su pochi - invece che ripar– tirle fra tutti - le attività disagevoli. Le scuse per occultare questa mille• naria truffa di tipo scarica barili cer· tam~nte non sono poche. ma si tratta di filosofia ben conosciuta, soprattutto attraverso certi consigli casalinghi che sempre si sentono ripetere, nel senso ;..-he«il signorino non deve sporcarsi le mani», oppure che è «Meglio comandare anzichè ubbidire», e tant'altri precetti del genere: i quali però hanno l'inch– scutibile pregio - con l'aggravare la situazione - di affrettare la liquida– zione di un regime di iniquità eh~ sempre di più si appalesa insostenibile. 491
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