Volontà - anno XVII - n.8-9 - agosto-settembre 1964
dunque che si abbatte sulla schiavitù del popolo portoghese. E' una nuova piaga, la cui «missione» è quella di porre i suoi tentacoli in seno alle fa– miglie, nei posti di lavoro, cd in spe· cial modo sulla banca e sulla vecchia borghesia laccagna, per impossessarsi delle loro fortune. Se il popolo portoghese non si libera dal giogo clericale - il più forte pila· s1ro del tripode fascista - sarà fatal– mente divorato e un nuovo Salazar ar– riverà, per sostituire il dittatore dopo che questi sarà morto, per continuare l'opera ignominosa della Chiesa. LA FINANZA DEL GOVERNO FASCI– STA E QUELLA DEL POPOLO PORTO. GHESE. Quando Salazar assunse il pote1·e co– me padrone assoluto, naturalmente di– venne anche ministro della Difesa a– zionale, ministro degli Esteri, delle Fi– nanze, Capo dei ministri e<l, infme, pa– òrone del Portogallo. Fece circolare la notizia che le fi– nanze del paese sarebbero state equili– brate. Con la stampa imbagliata ed con una polizia bene addestrata per arre– srare tutti i manifestanti antifascisti, ricorse ai prestiti interni forzati e « p1ovvisori »... Uno dei primi fu quello che sino ad oggi è conosciulo come « Fondo del Disoccupato», che consi· ste nel trattenere il 2% sui salari di tutti quelli che lavorano ed uguale percentuale ai padroni (questa tratte– nuta obbligatoria data dal 1932 quando fu iniziata a titolo provvisorio. Ora la trattenuta è stata aumentata 31 3%). Con questo ed altri «prestiti», il dit– tatore pagò i debiti dei governi prece– denti, liber..-indo lo Stato dal mendica– re moratorie all'estero. D'allora in poi si vive in un circolo vizioso: aumenta il saldo passivo della bilancia commer– ciale - importazione-esportazione - aggravato dalla burograzia degli organi governativi, e si dà esecuzione ai decre- 1i per l'aumento delle imposte. Questo fatto, osservato alla luce del– la reallà politica di quel momento, po– teva considerarsi un mezzo prov,·iso– rio, ma rn3i un rimedio efficace. li rna– gc delle Finanze, il dittatore Salazar non ricorse mai ad altro mezzo che non fosse questo primitivo procedimen_ to, di coprire cioè il deficit strappando ai lavoratori le briciole dei loro miseri salari. A litolo di esempio, sen1endoci dei dali resi pubblici dagli agenti salazari– sti nell'anno 1960 (pubblicati il 19 mar. 1..0 1963) e Con le dovute riserve, dia– mo le cifre delle esportazioni e delle importazioni: 9.373.000.000 di scudi le prime e 18.867.000.000 le seconde. Ciò siunifìca che l'importazione è il doppio ddl'importazione. Inoltre, in una rela– zione salazarista (4) è detto: « La si– tuazione della riserva del Banco de Portugal indica che Ja bilancia dei pa– gamenti presenta un consistente saldo negativo sul quale ha influito, in lar– ga misura, il deficit della bilancia com· merciaie». Ma vi è di peggio: le ferrovie, che ap. partengono allo Stato e sono direlte da salazaristi cli primo piano, apprn,'aro– no « il bilancio del 1962 con un saldo passivo di pili 74 milioni di scudi» (5). In questo modo, con questi e molti altri saldi passivi nei settori ammini– strativi, l'equilibrista Salazar si diresse in Germania per mendicare dei prestiti (41 Bilancio pubblicato nel Diario Popular, Lisbona, 19 marw 1963. (5) Jomal dç Noticlas, Oporto, n giugno 1962. 487
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