Volontà - anno XVII - n.8-9 - agosto-settembre 1964

inizio di questa breve introduzione, abbiamo parlato della deficienza assoluta di fonti serie alle quali attingere per conoscere le vicende deÙ'anarchismo, inteso questo come espressione ideologica e come pratica di uomini. Si è così sentita la necessità, di rronte alle moltissime richieste - specialmente di giovani - per conoscere il pensiero ed il movimento dell'anarchismo del passato, di offrire un testo « depurato cU inesattezze ... che si elevasse il più possibile al di sopra del milo, della retorica e della superficialità» (35), che fornisse una direttrice di marcia, chiara e senza ostacoli, nonchè una fonte di documentazione al comu_ ne lettore e che rosse, al tempo stesso, uno strumento, sia pure rudimentale, per lo studioso ed il critico. Quanto ai limiti del volume che viene pubblicato, essi sono gli stessi di Tutta la produzione storiografica di Neulau, aggravati anche dalla necessaria concisione del «sommario» che, a dir molto, rappresenta la decima parte della sua grande « Storia dell'Anarchismo» (36). Noi ritroviamo che in Nettlau man– chi, in generale, un chi~ffo cd inequivocabile legame tra la informazione, la fon1c o la documentazione - sempre precise - e la reahà da cui esse scaturi. rono sicchè la narrazione appare a volle, come una semplice elencazione di dale, di nomi e di fatti che lascia insoddisfalli. Si badi bene che codesta man. canza di «legarne,. non è dovuta alla mancata comprensione degli avvenimenti più generali dai quali egli enucleava quanto lo riguardava maggiormente da vi– cino - e, a dimostrare questa affermazione, sono testimonianza certa i suoi saggi minori, la sua corrispondenza e, soprattutto, i manoscritti delle « Memo– rie» (Erinnerungen) - bensì al suo modo d'intendere la funzione della storio– grafia in generale e più specialmente, di quella anarchica. Egli, che, durante gli anni di indagini e di ricerche, aveva avuto modo di constatare come la leggénda, il mito, la rclorica ed il falso allignassero nella pubblicistica del socialismo (per non dire della storiografìa ufficiale corrente) specie per quanto concerneva l'anarchismo, raccogliendo materiale su materiale, volle opporre una diga solida al dilagare, !?empre più impetuoso, di quella marea di menzogne e di assurdità che descrivevano l'anarchismo « come un'aberrazione, come un ramo secco, come un nulla, di cui sia ormai scontata la scomparsa di fronte al trionfo dell'ideologia dei rispettivi storiografi, sia esso il bolscevL smo, oppure Il riformismo statalista-capitalista-socialista» (37). Nettlau aveva davanti a sè un vecchio ma consistente edificio di calunnie che andava abbattuto, doveva scavare delle fondazioni su un terreno viscido e friabile, doveva ricostituire le indispensabili strutture ed edificare una nuova costruzione. Per le rifiniture e gli abbellimenti non c'era tempo, giacchè la ne. (35) Dal post-scriptum di Am,rqufa a través dc los tlempos (pag. 340-341). (36) Infatti non è a:a:irdato supporre, anche ~ulla scorta di quanto scrisse lo Sh:sso Nettl:au in dhcr~c occasioni, che l'opèra magna avrebbe raggiun10 qua~i 11 numero di 3000 pagine. la prooccupai_ione di contenere il sommario entro i limiti dcli!.\ possibilità ... (mam:iaric del grupr,<1 editoriale di B:1rccllona e di quelle degli acqt1inmti, ha imposto al Ncttlau un la\·oro di forbici a molti capnoli. Cfr., ad esempio, il • poco• che è stato scritto sul modmcnto anarchico in Oricni:.:. (37) Post-scriptum citato, pag. 341. 483

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