Volontà - anno XVII - n.8-9 - agosto-settembre 1964

influenzala fondarnentalmL'ntc dallo spi.-ito federalista della Prima Internaziona– le: Gabricl y Galàn, Martìnez Ruiz (,,Azorìn », Ramiro dc Mactzu, Joaquin Oicen. ta, Pio Baroja, P0rez Galdòs, Miguel de Unamuno, Palacio Valdés, Odòn de Buen, Gonwlo dc Raparaz, Quinet, José Ma. dc Lara, tutti hanno lottato, stando, per onestà artistica, dalla parte più pericolosa dove era onorevole combattere insieme ai pionieri. ln un modo o m:ll'a!tro, tulti ._i sono distinti per la loro ammirazione verso l'internazionalismo e per il loro .1ccostamento aile idee anar– chiche, o direttamente come ad esempio Juiio C'amba, o, almeno teoricamente, come fecero Ortega y Gasset, Gregorio Maraiiòn, Alberto Lnsùa, Pérez de Ayala. Nessun intellettuale spagnolo, da un secolo a questa parte, si è universalizzato ed umanizzato senza aver oreso ~ontatto con le idee federalistiche della Prima Tntcrnazionalc. L'influenza anarchica sull'arte e sul!a letteratura spagnole contemporanee sono numerose: Velasqucz e Goya, anteriori alla Prima Internazionale, ma So. rolla e Rusiiiol sono esempi viventi. L'Eui-opa lrn scaraventato contro il disere– dato pensiero spagnolo tutto il peso dello zarismo, della monarchia, del maso• chismo di tutti i governi per pan:ilizzarlo cd annientarlo. C'è però una rinascita ideologica nella letteratura spagnola che la critica storica deve separare come · il loglio dal grano ed il giorno non è forse lontano. Gli ultimi temvi di guerra e di rivoluzione non poterono darci documenti di questa natura, giacchè gli spi– riti erano sollecitati ad agire per abbattere il 1·cgimc mostruoso inr.alzato dalla democrazia capitalistica nella Spagna. P.!rò vcrrb la calma e lo studioso potrà rinvenire suggestioni, iniziative e inquietudini divenute arte. TI pensiero liberta rio iberico di fronte a così grande nemico è stato sino ad oggi schiacciato. poi• chè la « libertà» non ha aerei, nè navi da guerra, nè bombe atomiche per fare la rivoluzione; possiede soltanto uno scudo QI quale la lotta di tutti i giorni ha permesso di aggiungere la pelle di ogni combattente caduto. La letteratura, da un secolo a questa parte, ha le sue armi nel candore, nel calore e nel dolore di un popolo che vuo](' essere libero. Ai già menz!onati artisti facienti parte della generazione del « 98 », bisogna aggiungere personalità singo. lari, come Pedro Pellicena, l'esimio traduttore in castigli3no di Ibsen, come Luis Ruiz Contreras che tradusse tutto il mondo epicureo dell'umanista Anatole F1:ance, Enriquc Diez Canedo, etc. Il seme del secolo della Prima Internazionale sta dando i suoi frutti. Quanto è avvenuto dal 1864 ai nostri giorni non ha confronti con quanto ci auguriamo che avvenga, al più presto possibile. L'uomo non è preparato a questi avveni– menti, la sua mentalità è 1·cfrattaria ad ammettere ed a comprendere il nuovo. li proletariato h::t nelle sue mani il controllo della produzione; manca ad esso la presa di coscienza della distribuzione. La prima fase è compiuta; la seconda è pili dillìcile perchè obbliga ad amministrare giustizia nell'equità e nella fra. ternità, essenza appunto di ogni problema sociale universale. (traduz. O. S.). CAMPIO CARrJO 472

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