Volontà - anno XVII - n.8-9 - agosto-settembre 1964
Marx è stato l'artefice del socialismo scientifico, accademico e democratico e giunse a conclusioni teoriche che non conobbero nè G. B. Say, nè L. Blanc. La sua grave colpa - senza però averne l'intenzione - è consistita nel lasciare risvegliare l'intelligenza umana, di obbligarla a riflcuere, a discutere su quanto interessava il proletariato. T soldati che combattevano nelle prime linee furono obbligati a leggere « 11 Capitale» come una specie di breviario o di bibbia. Il capitalismo del 1964 innalza monumenli all'ope..a di così illuslre maestro mentre lo statalismo bolscevico lo espelle dal sinedrio, elaborando un marxismo di ma. niera per i popoli che sono sotto la sua orbita. In seno all'Internazionale, dove confluirono gli ideologhi di allora per espor. re le loro teorie riformatrici e per ascoltare la voce della saggezza che giungeva a mezzo di così grandi rivoluzionari, si pote.-ono respingere le sue conclusioni, le quali partono da un principio cbssista che è fondamentalmente necessario combaltere. Lo stesso lord Keynes, uno dei grandi economisti contemporanei che al di sopra dei titoli accademici segue le orme marxiste, è d'accordo in ciò. Marx non riuscì ad emancipare le sue idee, ma è come un faro che illumina col suo sapere allo stesso modo del pensiero arislotelico nei confronti della Scolaslica: dapprima, negalo e comballuto; poi, imposto dai dotti. Come, al di fuori di Aristotile non esisteva scienza filosofica, così, dopo Marx, non esistono princìpi economici sul piano che conosce la civiltà capitalistica. Marx non eliminò il denaro che, accumulandosi, produce profitto. I governi borghesi hanno elevato la colonna di mercurio del sapere ad altri estremi e ad essi già non interessa il denaro, che preoccupò tanto Marx, bensì l'idea astratta di esso, cioè la divisa monetaria. li XX [ secolo ci dimostrerà se e di quanto sbagliamo ora con la nostra mentalità del 1964quando delle semplici macchine, per mezzo di contatori elettronici. realizzano silenziosamente calcoli sino ... allo inconoscibile. Con riguardo al problema della soCictà futura posto dalla Prima Interna– zionale, Marx prevedeva una rivoluzione tranquilla e serenamente umana che si sarebbe operata fatalmente in seno all'evoluzione del capitalismo. Era lontano dal sospettare che il capitalista borghese, pur di sfuggire ad un qualsiasi peri. colo si adatta a tulle le situazioni cd a tutti i clima per onodossi che siano. La sua vittoria sta appunto nel sapere trarre profìtto da ogni battaglia con. dotta a termine. Il capitale, per trionfare, non ha bisogno nè di morale, nè di religione, nè di frontiere. E' l'unica forza con~entita non solo conco1·dcmente nella società attuale, ma anche sciolta. da vincoli e diretta verso un fine al quale sono leciti tutti i mezzi. C,:rntrnriamer..te a quanto pensava Marx, il capitalismo seguì la sua corsa ascendente molto rapidamente, appropriandosi di tutto ciò che gli serviva pe1· andare avanti e, per sopravvivere, anche delle idee marxiste. Il proletariato, che pretese di liberare, restò legato al carro dello sfrutt.amento. Marx credette nella guida dei potenti e pensò che i loro cuori potessero com. muoversi di fronte all'umana tragedia. Si dimostrarono, come sempre, despoti e, soltanto dopo molti anni, nella moderna società, si riconosce che l'uomo è la ricchezza più solida di tutti i tempi. · 467
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