Volontà - anno XVII - n.8-9 - agosto-settembre 1964
siero rivoluzionario che sopravvive a dislanza di tempo, è stata certamente una impresa di indiscutibile valore. L'unione di tante volontà, disperse attraverso la storia e gli avvenimenti sociali, per formare un fronte comune di combattimento contro l'egoismo. l'in. comprensione, l'ignoranza, lo s(ruuamento dell'uomo sull'uomo, la disuguaglian. za e l'annichilamento dei popoli; preconizzare anche l'abolizione dello Stato, da sostituire con un organismo in cui la libertà divenga legge; preconizzare l'abo– lizione della proprietà privata della terra e dei beni di produzione e di consumo per costruire una società libera, attraverso la stessa libertà, in cui ognuno di– sponga di quanto ha bisogno: questo preconizzavano uomini della statura di Proudhon, di Mazzini, di Garibaldi, di Bakunin, di Marx, di Engels etc. che erano accorsi da tutte le nazioni per prendere contatto con i popoli oppressi, con le comunità srruttatc che si erano ribellate e che avevano però perduto la batta. glia restando alla mcrcè dei boia o pazientemente souomessi alla miseria. Era il proletariato delle ciLLà, i contadini di tutte le nazioni, gli studenti; erano gli apolidi esiliati, scappati dai loro paesi - polacchi, russi, spagnoli -, sostenuti dalla speranza di una liberazione che salvasse questa umanità addolorata cd i cui ideali di redenzione toccavano il continente europeo. Carlo Marx, tanto combattuto dai sagrestani di ogni confraternita e poco discusso, dopo un secolo è divenuto la pietra :rngolare dell'economia borghese. Tutti i trattati accademici della tecnica economica moderna sono zeppi di cita– zioni e brani della sua opera. Egli pcrè pervenne a nuove conclusioni solo dopo avere proceduto a quelle analisi che la ragione gli suggeriva. Fu un dotto del suo tempo cJ,e ci precedett~ d1 un secolo. Consapevole che l'economia è la scienza diretta ad equilibrare le necessità umane con i mezzi per soddisfarle, egli trovò, negli esempi della storia e nell'inesauribile fonte del progresso, la liberazione della grande marea um3na, attraverso appunto la conoscenza di ciò. Questi princìpi esclusivamente suoi li espose alle organizzazioni federate della Associazione Internazionale dei Lavoratori. Non era un filosofo, ma un sociologo ed un economista. Sul piano della ri– strutturazione dell'economia sociale, Marx però non trovò formule che sostituis– sero la moneta come mezzo di scambio. Non ru un riformatore, nè un profeta. Egli non solo non propugnò ma sconfessò la rivoluzione per mezzo dell'azione. Per dare la precedenza alle deboli esperienze marxiste - in seguito alla rottura dell'unità d'intesa tra anarchici e socialisti moderati - tutto il mondo sprecò inutilmente un secolo. Carlo Marx, se non seppe liberarsi dalla concezione clas– sica dell'oro quale sostegno della moneta, da una concezione cioè già da noi co– nosciuta allraverso i fisiocrati, Ricardo e Adam Smith, tuttavia era un pensatore onesto che non voleva defraudare il popolo ingannandolo con le sue teorie speculative così come disonestamente fe:ero i suoi discepoli, i comunisti russi, i nazisti e tutti i moderni fascismi salvatori sostenuti dal proletariato. 466
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy