Volontà - anno XVII - n.7 - luglio 1964
non è risultante della sua storia • m'.l è il compito che gli ha affidato lo • spinte, del mondo•. • Hegel è diventato così il creatore mfJ. derno di quella cieca teoria del de,;• iuo i cui sostenitori vedono i,i ogni "V.:!nlO storico una necessità storica ed in ogni fine concepito dall' 1101110 una missione storica•· I paradossi di questo modo di oensarc sono conseguenti anche nella pro':ilem;:i lica marxista, in cui le e condiz.foni ,li produzione ,. hanno assunto il ruolo dello " spirito assoluto •· E il clelto di Hcgcl • tutto il razionale è reale, tutto il reale è razionale• vorrebbe conformarsi • alle condizioni in atto,. cercando • di giusti– ficare ogni male sociale, ogni condizione inumana con l'inalterabilità dello • stori– camente necessario ,._ Cosi i capi socia– listi germanici del nostro tempo hanno dedotto che ogni male sociale è • un1 consegucn;,.a dell'ordine economico capi• talistico • che • si deve sopportare finchè maturi il tempo per il suo mutamento, cioè finchè - secondo Hcgel - la tesi si sia mutata in antitesi,., Evidentemente questo fatalismo svilisce gli uomini to• glicnclo loro la forza di una consapevole opposizione. • Kant ha fatto della sottomissione in– condizionata del suddito al potere deffo stato w1 principio di moralità sociale. Fi– chte ha derivato tutti i diritti dallo stato ed ha cercato di inculcare questa opinio– ne nella gioventù, aflincl1è i germanici potessero divent,ne germanici nel vero senso della parola, cioè cittadini dello sta– to. Ma Hegel adora\la lo stato come un fine in se stesso, come la realtà dell'idea 111ort1le come dio sulla terra. Nessuno pri 11w di' l11i a\leva pr<llicllto w1 1ale c11/to dello stato, nessuno J)iantato così profo11- damc11te come fui nella mente degli uo. mini l'idea della servitù volontaria. Egl! Ila fatto dell'idea di stato wt principio religioso, tenuta sullo stesso piano delle rivela:i?ni del Nuovo Testamemo •. E :mcora ogni principio d'autorità ha le sue radici nella religione: quindi nuov"> tentnti\'o di identificazione dio-stato, re• ligione-stato. La religione cattolica non t. ra baste\'ole per questo scopo, pcrchè er:t più ,,oJte accaduto che suoi membri ma– turm:scro atti di ribellione contro le an– gherie del potere statale. Solo il prote– stantesimo era atto alla bisogna, perché ",wcva realizzato la conciliazione della religione con il dirillo .. e non v'è (in CS· so) una coscicm,a religiosa o sacra che sia separata dalla legge secolare o che vi si opponga •· Sebbene Megel sostenesse che • la ,.to ria non è altro che l'evoluzione del co11 cetlo di libertà•, intendeva come libel't/'\ !'allo di sottomissione volontaria, cio.'.: • l'abrogazione della volontà indivitl:w 1 ;! nel nome della libertà •: cosl qucstn pa• rola si svuota di contenuto o meglio ne acquista uno squisitamente poliziesco. Il Rockcr, a questo punto, entra nel vi– vo del conce! to di stato e nazione. Egli dice che • la ,tazione è il risultaro dello stato, non la causa. E' lo stato che crea la dazione, non la nazione elle crea lo slato •· Quindi non bisogna confondere il concetto di pOPolO con quello di nazi0- ne, il che è chiaro anche da un punto di vista etnologico. Ne consegue che i popoli di una nazione o cli diverse nazioni pos– sono vivere sotto lo stesso stato o stati <li\'ersi, cioè sotto minoranze privilegiate. Le quali tutte le volte che i popoli di• mcnticano le loro nazionalità - e le po. trebbcro dimenticare in poco tempo per quel senso comunilririo innato nel branco umano - si preoccupano di alimcnt:1re la maligna fiamma del nazionalismo che. comunque, è sempre accesa nelle menti 443
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