Volontà - anno XVII - n.7 - luglio 1964

li potere presuppone la divisione della società in classi: tale stratificazione della società trova la sua ragion d'essere in un atto di fede degli uomini nel senso di riconoscere la inevitabilità di tale se– parazione_ Platone e Aristotile lo ammettono, ba– sandosi su presunte differenze nella na– tura umana, differenze biologiche che por_ tana al riconoscimento di una minoranza di eletti - destinati all'esercizio del po• tcre - e di una maggioranza destinata. per il suo stesso bene, alla sottomissione. Cos\ il potere diventa il creatore di bene. lici materiali e culturali. E' evidente la falsità di questa tesi. li potere - per mantenersi tale - ha biso– gno di essere accentratore, limitando par– ticolarmente la libertà culturale. La cul– tura ha bisogno di libertà perchè i suoi sviluppi sono imprevedibili e incontrol– labili, determinanti nuove forme di vita associata: il che è ovviamente contrnrio alla natura di qualsiasi potere. Hobbes teorizzò la necessità della schia. vitù con il postulato che « l'uomo è fon i; nentalmente cattivo"· ri, tipiche espressioni di quel tempo. E' da notare come non vi fossero neltC' di– . stinzioni di classi, inquantoché il l?.,·oro non offriva accumulazioni di ricchezze es– sendo quasi tutte assorbite dalla città e dai territori vicini. La stessa chiesa non « osò disturbare e per fungo tempe que– ste forme di vita», anche perché l'idC'a cristiana era il « simbolo di una ~--,mdP comunità spirituale"', mentre per il rmra e l'imperatore era la e base id!!ologica necessaria per la realizzazione di un nuo– vo dominio mondiale ,.. Si deve riconosce– re il contributo dell'idea cristi; :i.na all'u• nioni delle genti, in contrasto con quella dello stato nazionale che opporrà tra di loro genti e paesi. Al sopraggiungere di una economia b:1.• sata sul capitale commerciale, e conse, guentemente alla nascita di determinate caste, il Comune declinò. Attraverso la centralizzazione di forze politiche -t fa co– munità assume le forme dello stato ,.· ciò ~ra dovuto in buona misura al fatto che •I nascente capitale commerciale aveva ,isogno di protezione per il suo c~ran lersi_ Gli avvicendamenti storici di potere II Rinascimento fu il grande ricorso a r- ossi da esplosioni culturali hanno deter- questa realtà storica: i suoi valori e il fflinato un « modus vivendi ,. tra potere suo contenuto sono tutt'oggi validi in- e lr forze dell'anti-potere, con la nascif.,\ quantoché l'uomo non ha ancora trovato, del diritto, presunto equilibratore tra le come afferma il Rockcr, quell'equilibrio due forze, riconoscimento delle nuove li- tra la sua individualità e la sua socialità: bertà conquistate attraverso rivoluzioni « 11 Rirlascimento ha posto fine llllo sco- o grandi movimenti di massa. Le liber!à lasticismo del medioevo e liberato il pen- non vengono dalle costituzioni o dallf' siero wnano dalle limitazioni dei concet– asscmblc legislative. ti teologici, ma nello stesso tempo ha im- piantato i germi di un nuovo scolastici- La ricostruzione culturale del Medin E- smo politico, dando impulso iniziale alln vo è avvenuta mercé la rivolta dei Comu. nostra moderna teologia di sfato, il cui ni contro gli stati barbarici succeduti alla dogmatismo norl cede in nulla a quello caduta dell'Impero romano. della clliesa e com'essa schiaccia e asser- i Comuni furono la culla del!a libC'rtà visce lo spirito dell'uomo. Distruggendo nelle libere Corporazioni d'arti e mestie- le vecchie istituzioni detla oomunit~ me- 435

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