Volontà - anno XVII - n.7 - luglio 1964

tribui10 alla volontà di dio, quindi i ma. li del mondo non riguardano l'uomo che è governato da dio attraverso la chiesa. Ecco la genesi del potere temporale L'l fede in questo destino dell'uomo si con– giunse • con la lotta per l'uuificaz.ione per litica tlellll chiesa, che si se,1tiva chiama– ta a ripristinare il perduto dominio mon• diale del cesarismo romano facendolo ser– vire ad rmo scopo piÌI alto•. Compito non facile dato che le congregazioni cri– s1ianc cr:mo rimaste divise per lungo tem• po: ma lentamente i vescovi di Roma per– seguirono una politica accentratrice che ebbe il suo apogeo ancor prima deHa falsificazione dei • Decretali di JsidorCl ,, con i quali il Papa fu • confermato come vicario di dio sulla terra •· Ciò implicava :iutomaticamentc che in qualsi:isi diver– genza tra il potere temporale e il clero, a quest'ultimo doveva essere data l'ultima paroln. Qut'sta èra di egemonia comincia con Gregorio VlT. Con Innocenzo n continuò la demolizione dello spirito dell'uomo • in– sta11ra11dola co11fessione orale e l'orga– nizinzione dei monaci mendicanti,. Ma l'arma più forte fu !'interdetto usato dal– la chie~a in maniera feroce su potenti e popoli interi, e di ciò abbiamo numerosi esempi che dimostrano come la storia dell'uomo sia passata a.ttrnvcrso le più feroci barbarie. Lo stato romano contaminò cli volonlà di potenza non solo il cristianesimo m:-i anche :.Itri popoli in un primo momenlo assoggellati, come. per esempio. le tribì1 germaniche. che vi,•enti in condi7ioni ge– nerali inferiori a quelle dei romani, lJllr :wevano una democrazia effettiva. Jn un ~ccondo momento i dominati divennero i domin~llori. Odoacre dopo aver cacciato l'ultimo sovrano romano si fece procla– mare imperatore dai suoi soldati. Egli fu ucciso da Teodorico. Comunque • tuffi c:fi 434 orgmlismi di stato creati in quel periodo dal potere della spada - i regni dei van– dali degli ostrogoti dei visigoti dei lom– bardi degli wmi - erano imbevuti delle idee del cesarismo, e i loro creatori si sentivano eredi di Roma•, sebbene muta– menti antidemocratici fossero avvertiti prcsrn le tribù germaniche ancor prima del contatto col cesarismo, cosicchè quan– do si « produssero le grtmdi migrazioni, già parti considerevoli delle popolazioni germaniche erano permeate dalle idee delle istituzioni romane: e la nuova or– ganizzazione statale risultante dalle stes. se grandi migrazioni delle tribù e dei popoli affrettò necessariamente la decom– posizione intema delle vecchie istituzio– ni •. 1 capi chiedevano sempre maggiori pri– vilegi, scbbcno rimanessero vassalli del re specialmente in guerra: ma per questi servigi riceveva110 ricompense e ricchi feudi, già dei popoli vinti, la cui aristo· crazia si me11eva, per ovvie ragioni, ;,;l servizio dei vincitori, i quali, a loro volta, traevano beneficio dal miglior livello cul– turale dei primi (quando si trattava dei romani). Tutto ciò portò ad un radicale mutamento della viia dei vincitori e dei vinti. Successivamente si generalizzarono le • arti • del potere, con lo sfruttamento, da parte del signore feudale, di immense moltitudini. Questo processo fu accele– rato dal diffondersi del cristianesimo e dalla stretla connessione tra i conquista• tori e Ja chiesa che abitua,,a gli uomini :il compromesso con le condizioni impo– ste. Alla schiavitù romana succedeva quella dei nuovi reami. Il dissidio tra chiesa e stato, con alterne vicende e il compromesso, portò un • nuovo concetto di potenza mondiale che ,iei suoi effetti pratici doveva per secoli avvenire ma11- re11eresenza pace l'Europa•·

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