Volontà - anno XVII - n.7 - luglio 1964
Tulti sappiamo rhe la sicurezza interm, ,:lello Stato, I' ordlne pubblico e lo stesso ordine giuridico, devono muovere da un equilibrio sociale profondo, se non vogliono ridursi a semplici schemi, a costrizioni esterne il cui valore sta essenzialmente nella forza coerente, anzi(:hè nella giustificata armonia di rapporti liberamente accettati». Passando ad esaminare i vari provvedimenti presi dallo Stato (66 miliardi annuali per assistenza pubblica}, Gira.udo prosegue dichiarando che, « natural– mente, l'azione di assistenza non è tutta qui se si guardano gli stanziamenti rivolti alla beneficenza, alla previdenza e alla assistenza dei vari ministeri si può arrivare a ben 384 miliardi semestrali, cifra superiore del 10 per cento agli stanziamenti della spesa prevista». « E' qualcosa di più delle semplici bri– ciole che invocava il povero Lazzaro » - aggiunge fiero Giraudo - « e certo lo Stato italiano non è Il ricco Epulone meritevole dell'inferno». E continua: « Lo Stato che per la sicurezza della collettività sa giustamente perseguire con ogni mezzo e per ogni dove il reo per punirlo non dispone ancora di sufficienti mezzi e di altrettanta iniziativa nel raggiungere il bisognoso per sostenerlo. Eppure, la giustizia di una autentica democrazia non può accenarc, senza contraddizio– ni, che la sicurezza per la vita del cittadino, chiunque egli sia, venga posta su due piani diversi, a seconda che es~::i sia insidiata dal veleno o dalla miseria. - La carità da secoli va supplendo alla insufficienza dei pubblici poteri ma essa non libera lo stato da un impegno che, parallelamente ad alcuni altri, costituisce il « primum necessarium » nell'adempimeP.to delle sue funzioni. - Il primo immediato risultato che la programmazione economica dovrà ottenere dovrà essere quella di trasferire gli indigenti dallo stato di miseria che è uno stato al di sotto del minimo vitale, allo stato di povertà nel quale è assicurato almeno lo stretto necessario. - Il principio di sussidiarietà sarà intanto più applicabile quanto più lo Stato saprà incoraggiare e cooordinare l'opera dei 40 mila istituti pubblici e privati che acostituiscono il prezioso patrimonio delle tradizioni caritative del popolo italiano». Commossi sino alle lacrime da tali gloriose tradizioni giriamo queste note ai fautori dello « Stato per lo Stato» e ribadiamo, ora più che mai, la nostra posizione di senza governo. Aforismi sulla civiltà Le iniquità sociali si tengono per mano: distruggendone una, crollano tutte (Anatole France). La vita non può esistere in società se non per reciproche concessioni (Johnson). La socievolezza è l'arte di dimenticare i rapporti con se stesso (Clcmenceau). Evviva la gente onesta! Essi sono meno canaglie degli altri (Becque). La storia è scritta da persone imparziali; se sono tutti in disaccordo _tra loro è perchè vi sono persone imparziali in ogni partito! (Emerson). 431
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy