Volontà - anno XVII - n.7 - luglio 1964

al/11a in scuole d'avanguardia nel nostro secolo. Dal vunto di vis/a psicologico prende le mosse dalla psicologi" a carattere sù,teti– co, specialmente dalla CESTALTEORIE del nostro Novecento, che si oppone alla vsicologia analitica ed associaiionistica del secolo scorso. Il globalismo didattico si prefigge di educare il fanciullo alla vi. la a1traverso la vita e, come uno dei si– stemi più auremici delt'altivismo co11ten1-– poraneo, prende decisa posizione contro la scuola tradizionale, verbalistica, antipsico– logica, passiva, 11111e111onica, nozio11is1ica, astraila. Secondo il globalismo bisogna partire dalla vita concreta del fanciullo, dalla sua psicologia, dalla sua reale capacità, se 11011 si vuole tramutarlo da soggetlo da ed11c,irea puro oggetto di ,m estrinseco programma o sapere, se non si vuole sa– crificarlo considerandolo 11n semplice Sirti• me11to della scuola o della famiglia o del.. la società, am.icllè un essere che merita e che Ila il diritto di essere rispeuato ne/. la sua dig,1ità e nella sua umanità. Da questo accenno si deduce chiaramente co– me il globalis1110sia uno di quei metodi didattici cosidelli JJUEROCENTRICI che si contrappone ai metodi ETEROCENTRI. Cl: per esso cioè è il fanciullo e il suo sviluppo elle interessa,io e solo subordi– natame,ae il programma o, meglio, il fa,1-– ciullo è il fine e il centro della scuola, mentre il maeslro, il programma e i sus. sidi e arredi scolastici sono dei mezzi o stimoli che servono il fanciullo e si adat– tano al fanciullo. La didattic<l dell'i,iseguare iu esso st sposta decisamente nella didaltica dell'a~ prendere: al fanciullo quale deve essere si può arrivare soltanto mediante il fanciul. Io qual è, alla libertà morale attraverso la libertà naturale, all'autogoverno didat- 428 tico e disciplinare mediante la ricerca per– sonale e il contai/o diretto con l'attività dei suoi coeranei. Il globalismo parte da– gli interessi concreti del fanciullo, dai suoi bisogni e{fet1ivi e dal concetto /un,. zionale o attivo dell'educazione e distin– gue nel processo dell'apprendime,ito tre diversi momenti: la sineresi, l'analisi e la siutesi. E questo perchè il fanciullo ap– prende le cose per percezione sit1tetica o globale, cioè le vede ;,, un primo momen. to nella loro totalità in modo alquanto confuso. 111w1 secondo momento le ana. lizza e le osserva nei loro diversi aspe/ti distinti. Infi.ne, nel terzo momento conclu. sivo, le organizza in un tutto organico, ,mitario, in w, sistema cioè di veritt) lo– giche ben definite. Un esempio chiarisce meglio. Al fanciul. lo si presenti nel suo ambiente naturale 1m albero. Egli lo apprende dapprima tuz. to di un pezzo; nulla distingue: nè foglie, nè radici, nè tronco, nè rami, nè frutti. Successivamenre incomincia a distinguere il tronco e la chioma con i suoi rami e le sue foglie, osserva le radici e s'interessa delle varie /unzioni di ciascuna parte. Ff. nalmente, nell'ultima fase, egli riesce a farsi il conce/lo dell'albero concretamen– te nelle sue note essenziali. Questo, per quanto riguarda, diciamo, l'aspetto SOG-– GETTIVO del globalismo. Ma c'è anche un aspetto OGGETTIVO di esso che si attua negli aspetti o fasi o momenti della lezione. Questi, seguendo il Decroly da altri più o meno imitato, si possono sintetizzare nell'osservazione, as– sociazione ed espressione. Nel primo mo. mento si ha la presentazione dell'oggetto da apprendere, possibilmente nel suo a• spello reale; nell'associazione si collega l'oggetto con altri simili e nel tem110 e nello spazio e si raccoglie il materiale da riferirsi all'oggello da studiare; nel mo-

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