Volontà - anno XVII - n.7 - luglio 1964

varietà dell'umano giudizio su quanto concerne la nostra vita collettiva che esistono scarse possibilità eh trovare due uomini i quali siano d'accordo su dicci propQsizioni cons~cu1ivc che, per la loro natura, costituiscono materia di discussione. on è dunque estremamente assurdo che mi si presentino i cinquanta volumi, che contengono le leggi inglesi, perchè io dia il mio giudizio cosciente cd immediato sul loro contenuto? Però il contratto sociale, inteso come fond3mento ddla società civile, da mc pretende mollo cli più: infatti io non solo sono obbligato a pronunziarmi sulle leggi vigenti, ma anche su tulle quelle che saranno emanate in futuro. Certamente il Rousseau, cli fronte a questo problema e nel delineare le consc• gucnze del contratto sociale, fu costretto ad affermare che • la sovranità, la quale risiede nel popolo, non può essere nè delegata, nè alJenata. L'essenza della sovranità è la volontà generale e la volontà non può essere rappresentala. O è l'una o è l'altra, non esiste un terzo leonine. I deputati del popolo non sono dunque I suoi rappresentanti; sono soltanto i suoi commissari. Le leggi che non sono valide; sono leggi nulle• (3). Alcuni sostenitori del •contratto• ed amici della libertà hanno cercato di risolvere le diflìcoltà esposte, proponendo l'adozione di referendum popolari, i quali dovrebbero aver luogo nei diversi distreui della nazione, appunto per avere quel requisito indispensabile all'approvazione di ogni legge d'importanza costituzionale. Si traila p('rÒ di un rimedio futile e superficiale.. I referendum, per la loro intrinseca n:ltura, contengono l'alternativa di acceltare o di respin• gere in blocco e senza discriminazione la legge proposta. Esiste pertanto una fondamentale differenza tra la compilazione e proposta di una legge e il suc– cessivo formale esercizio del veto. ella prima sta il Potere effettivo, nel se– condo c'è soltanto l'ombra del potere; c'è da aggiungere che i referendum co– stituiscono una forma precaria ed equivoca per conoscere il sentimento e la volontà della nazione. Essi vengono generalmente votati in modo tumultuoso e superficiale, dopo essere stati preparati in mezzo ad una viva agitazione dei partiti. Le votazioni sono ottenute con mezzi accidentali ed indiretti, accadendo spessissimo che la grande maggioranza di coloro i quali diedero il loro voto non conosca assolutmnentc il problema posto in discussione o sia completamen. te indifferente ad esso. Infine, se il governo è fondato sul consenso dei governati, esso non può avere alcuna autorità su chi neghi un tal consenso. Se la tacita accettazione non è sufficiente, ancor meno deve essere considerato consenziente colui il quale abbia manifestato la sua espressa opposizione ad una determinata forma di governo. Questa conclusione scaturisce quale conseguenza dalle stesse con• siderazioni del Rousseau. Se il popolo, ossia gli individui che compongono il popolo non possono delegare la loro sovranità ad un loro rappresentante, nep· puro il singolo può delegare la sua autorità :dia maggioranza di una assemblea di cui faccia parte e dalla qt1ale dissenta. (3) Cfr. Libro lii, cap. XV Du Contrat 1odal (il testo menzionato è rlport.ito in lingua frao,. cese • n.d.r.). 426

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