Volontà - anno XVII - n.7 - luglio 1964

differenza e che dobbiamo combattere allo sles~o modo. Mai uno Stato pog– giato su principi costituzionali, liberali e dem0cratici s'è trasformato in tota– litario, specialmente quando è a strut1Llr3 federalistica e quando esistono i partiti d'opposizione. Attribuire ad esso simili intenzioni o simile fatalità è come se i nost1·i avversari attribuissero al nostro concetto di libertà il disor- , dine ed il caos ai quali perverrebbe (f.1talmente secondo essi) una società che si conformasse ai nostri principi. Una propaganda adeguata svilupperebbe oggi, negli Stati Uniti, il tema della minaccia che pesa sulla civiltà in dipendenza della sistematica mecca– nizzazione della vita, della diffusione delb cibernetica, della tecnocrazia e di tutte le invenzioni e delle conseguenti applicazioni che eliminano l'uomo come fattore cosciente, volontario cd intelligente dalle attività umane. Negli Stati Uniti e, forlunatamcntc, in altre nazioni esistono molle persone le quali av~ vertono il pericolo che sovrasta la società d'abbondanza - e di sperpero -, la società del settore terziario - e di parassitismo -, che sta costruendo il predominio dei meccanismi che allontanano ogni umanesimo, senza del quale siamo condannati (soprallutto le future generazioni) ad essere delle semplici entità alimentate e divertite dai superconduttori che ci spoglieranno di quanto costituisce gli attribuli dell'essere umano. Ciò spiega la rivolta di alcuni giovani nordamericani che vanno a trovare perfino nell'interpretazione di certe religioni dell'Indostan cd in un amoralismo egualitario le ragioni del loro malcontento. Mi domando: non sarebbe molto più indicato, invece di ripetere quell.:i. specie di raccolta di luoghi comuni anar– chici, i quali non si attagliano più al caso di quanto non si attaglino quelli superati del Corano nel nostro ambiente, sottoporre la società e la direzione verso cui essa marcia ad una critica approfondita ed opporre un concetto umanistico libertario? Non sarebbe preferibile lanciare un grido di allarme contro lo sperpero delle materie prime che sta esaurendo le miniere di ferro degli U.S.A. e minaccia di far esaurire quelle del mondo a breve scadenza, con conseguente danno per gli altri continenti? Non sarebbe pre(cribile pro– porre una nuova filosofia della vita la quale, respingendo la moltiplicazione del• le necessità, propugnas~e un concetto più sano sia sotto l'aspetto materiale che mora]e? Non sarebbe preferibile proporre una m,ova organizzazione della società, la quale non sia la ripetizione di principi astratti, bensì la programmazione di concrete attività che corrispondes~ern alla vita reale della popolazione o di settori di questa popolazione? La vita comunale nordamericana è abbastan– za ricca di attività autonome perchè una scuola sociologica possa sorgere e vivere. Il moltiplicarsi alluale delle cooperative costituisce anche un fattore di propaganda libertaria, a condizione che i libertari sappiano dimostrarlo e, potendolo, diano l'esempio. Per porre fine a questa esemplificazione (quanti esempi si potrebbero cita– re ed ho citato in altre occasioni?), prenderò il recente comportamento della 416

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