Volontà - anno XVII - n.7 - luglio 1964

schiacciati e sanno di essere ancora tanto perseguitati, che manca loro il coraggio necessario per esternare Qll3'1 to videro e soffrirono nelle segrete della P.1.0.E. Tutt;,wia, qualcosa sfug. ge alla sorveglianza e filtra attr::tvcrso le spes~e mura delle ..case della mor– te&, giungendo alle orecchie di amici e di qu.tnti condividono gli ideali del– le vittime. Questo è dovu10 alla presenza di un movimento clandestino, i cui militan– ti, le loro vite, debbono essere conser– vate il pil.1 possibile. Ma è necessar;o segnalare alcuni nomi di antifasci<.ti, 3ITCStati e recentemente condannati: Aires Lcitao da Graça, Danicl Montci• ro Barbosa, José Alves Magro, José Manuel Mcndoça dc Oli,•eira, Joaquim dos Santos Corrcia dc Almeida, Ma– nuel Alvaro Estrangeiro Nunes, Augu– sto Alberto Ferreira Lindolfo, Avelina da Conceiçao Ferreira, Antonio Lob.10 Vital, Virginia Faria dc Maura, Alfre– do Angelo Vidal de Magalhaes, Anto– nio Barata Marto, Leocadio Teodoro do Vale, José Clavino Isidoro, Antonio Cavaça Alcarrao, Gabricl Feijao Coe– lho, Joaquim Agostinho Marujo, Abel Tavarcs Paul, doctor Alberto Vilaça, Jorgc Manuel Le Goullon Constante Pereira Francisco Eduardo Corcleiro, Fernando José Pinta Seixas, Alberto Augusto Martins da S,ilva Andrade, Luiz de Seixas Ferrcira Alves, Fernan– do Maccdo Ferreira da Costa, doctor Manuel Luis Guecles Pinheiro, doctor Vietar Batista Gomes de sa, Joao Xa– vier Fcrreira Junior, Octavio Floriano Rodrigues Palo, Albina Fcrnandes, Eng. Julio da Conceiçao Silva Mar• tins, Nat:ilia 1-lcnriqucs David Campos, 0s lrmaos Carlos e Alberto Simoes Janu3rio, José Marques, Arlindo Vicen– te, Vanda Gomes, Manuel Serra. Car- doso da Matos, Antonio Guerreiro, Souza Sobral, Abel Traça, Alberto Rui Pcn.:ira e Joao Nobre. Tutti quc~ti antifascisti sono stati torturati cd alcuni sono stati resi ina• bili al lavoro. La Gestapo di Salazar cerca con ogni mezzo di impedire il crollo del potere che è in pieno disfa– cimento, minato dal proprio sistema. I locdh della P l DE m via dcll'Ero,– smo 329 ad Opono, e a Lisbona, sono stipati di vittime, le quali sarebbero ancora molto più numerose se alcuni non avessero 011enu10 di rifugiarsi ne\. le ambascia1c accreditate della capita– le portoghc:,e. In particolare nell'am– basciata del Brasile si trovano vari rifugiati. Malgrado la violenza della P.1.0.E., il popolo in genere, cd il proletariato in particolare, scatenarono il I. mag– gio del 1962 e del 1963, una offensiva e una sfida al fascismo portoghese. Tanto ad Oporto che a Lisbona, i l:l– voratori organizzarono manifc~tazioni di protesta contro il regime fascisrn. senza curar~i delle minacce della P.f. O.E. Migliaia di lavoratori irruppero nelle strade, mentre la poli:tia tentava di disperderli con getti d'acqua colo– rata. Come era da pre\'edersi, la folla reagì svellcndo le pietre del selciato e scagliandole contro i polizio11i che posero mano alle armi, sparando con– I ro la folla ed uccidendo il I ipografo José Danque Giro. li delitto non fece che accrescere il furore della folla, b quale si sparpagliò nelle \'arie "ic del centro, abbattendo i pali e servendosi di quanto era utile per porlo come ostacolo in mezzo alla strada allo sco– po di impedire il transito dei ,·eicoli della P.T.D.E. La loua raggiunse limiti estremi, dando luogo a violenti corpo_ a corpo, a sassate e sparatorie. Dopo 411

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