Volontà - anno XVII - n.7 - luglio 1964

Replicano vivacernenle i crernazionisti che la Chiesa, mentre vieta la ere• mazione dei morti, approva l'abbruciamento dei vivi, alza essa stessa i roghi per gli eretici e gli indemoniai i. Oppongono i cattolici la pietà per le spoglie dei de[unti. Ma, rispondono i laici, quale pietà e quale cullo dei defunti nei secoli passati, quando, primil che apoleone emettesse il famoso decreto per la formazione obbligatoria dei cimiteri, le salme che non fossero nobili o prelatizie, erano gettate a marcire nelle immonde « rosse carn:iric »? E quale _pietà oggi nei «camposanti» dove le sepolture vengono sconvolte nel breve volgere di anni per far posto a nuovi Lumi di ospiti? A questo punto i cremazionisti sollevano anche un problema di igiene, de– nunciano i pericoli dell'inquinamento dell'aria e delle acque in prossimità dei Cimiteri, indugiano con scien1ifichc informazioni sulla bactcriologia dei tumoli e sulla parassitologia dei cadaveri. Nella polemica vengono introdolli ingrati personaggi come il Trachynotus cadaverinus, il Necrophorus vespiHio, la Sarco– phaga camarla e altri loro parenti. Osservano gli inumazionisti che si tratta di innocui abitatori del sotto suolo, che non escono mai dalle loro latebre e sono quindi da considerare assoluta– mente inoffensivi. Del resto veicoli delle peggiori epidemie sono sempre stati i vivi, non i morti. Se i cremazionisti si preoccupano tanto della salute umana, pensino all'inevitabile diffondersi elci venefici, quando la combustione delle vit– time e la materiale impossibilità di accertamenti necroscopici assicurerà impu– nità ai malvagi. Insistono i cremazionisti, sollevando la questione delle crescenti e abnormi dimensioni che prendono le aree cimiteriali, superaffollate necropoli ai margi– ni delle grandi città, destinate a ricevere e, quel che è peggio, a consen•arc nel giro di una sola generazione, milioni di cadaveri, con un aggravio notevole per l'economia pubblica, ma ancor più pesante per quella privata. Ma tulle queste ragioni non spostano il giudizio della Chiesa. I crema– zionisti vogliono il fuoco? Ebbene, Jo avranno, ma in eterno, per aver violato le leggi divine. TI 27 luglio 1892 un nuovo dc-creta del Santo Uffizio interdice i sacramenti a quanti hanno optato per la cremazione e non abbiano ritraltato in seguito ad ammonizione, e proibisce di applicare per loro la Messa dopo il decesso. Ma nello stesso anno il Parlamento italiano approva la legge sulla crema– zione facoltativa. Sull'esempio di Milano, dove una Società di Cremazione è stata fondata fin dal 1876, sorgono analoghe società in molte città italiane che si associano in una Lega e tengono loro congressi su piano nazionale. Anche negli altri paesi europei la cremazione si afferma e si diffonde, adempiendo 1a bonaria promessa di Paolo Gorini: « Io vi eliminerò in un'n.ureola di luce e di c::ilorc •. PIER CARLO MASINI 400

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