Volontà - anno XVII - n.7 - luglio 1964
menti, in mancanza di apposile leggi che autorizzassero la cremazione di cada– veli umani (per il rajah indiano era stata fotta una eccezione, trattandosi di straniero) si dovette ricorrere a carca!>sc di cavallo o a carogne di cani. Uno degli sperimentatori più tenaci fu il vulcanologo lodigiano Paolo Gorini (1813-1881), che prima tentò di dissolvere un cane con un liquido chimico, da lui chiamato «plutonico». (3). Ma questo sistema o non riuscì perfettamente oppure non piacque. Paolo Mantegazza, uno dei pochi laici avversari della cre– mazione, scrisse su La Nuova Antologia ciel scuembrc 1874 un gustoso articolo sull'argomento: « Ai Milanesi, che fra tutti gli italiani sembrano essere i più ardenti crema• tori, avrei voluto proporre di chiudere in una storta di ghisa H nostro grande Manzoni, quando tutta una popolazione piangeva intorno ai suoi avanzi venera– bili.. 1l rogo antico era poetico; la storta dei crematori moderni è cinica, o almeno può ripugnare a molti. 1\1alasciamo per un momento i chimici orrori di una distillazione umana in vaso chiuso; gettiamo pure uno sguardo nel segre– to delle tombe; e se avrern questo coraggio, troveremo false tutte le teologiche pit-ture dei predicatori volgari... Per le mie mani passarollO e passano migliaia di crani; e i11pochissimi ho potuto trovare la traccia lasciatd dalle crisalidi delle mosche ... Invece dei ,vermi, là dove la cassa fu distrutta rapidamente o il cadavere fu sepolto senza di essa, noi troviamo gli avanzi poetici e commo– venti delle radicelle del!' erba e degli alberi. che, cercando lungo i meandri delle ossa un ricco nutrimento, andarono a sostituirsi a nervi: cosicchè sui fili, per dove correva il senso e palpitava il sentimento, i {lori andarono a ricercare ·u succhio della loro t>ita, la materia per la loro bellezza. Poesia per poesia, io preferisco questa ... » (4). Il Gorini perseverò nei suoi sforzi e mentre altrove si approntavano appa– recchi per la combustione a gas (a Mibno il sistema Venini, a Dresda il siste– ma Siemens) egli costruì un efficiente forno crematorio a Lodi, a fuoco cti fascine. Intanto era stata approvata nel 1876 la legge che consentiva, in via ecce– zionale, la cremazione. Così il 22 febbraio 1876 a Milano si ebbe la prima cre– mazione di cadavere umano (l'industriale Alberto Keller che, morendo, aveva legato una notevole somma per lo studio della cremazione) e a Lodi il 6 settem– bre 1877 entrò in funzione il forno del Gorini. Altre cremazioni, sempre in via sperimentale, seguirono negli anni successivi. Ascoltiamo il resoconto di uno spettatore di questi esperimenti, svoltosi a Lodi il 2 gennaio 1881: (3) Di Paolo Gorìni si \'eda in particolare Sulla purificazione del morti per mezzo del fuoco. Considerazioni, sperimenti e pro1,oste. Milano. Nata:c Oa11cz1.ati, 1876, P. XV-227. Su Gorini oltrl! all'Autobiografia (Roma, Perclli, 1881, p. 107) dr. Omaggio a Gorlnl (Cremona, Tip. Iuteres~i Cremonesi, 1883, p. 58). (4) Al Mantcgazza rispose G. Pini, Sulla crcmnzioue del cadawrl. Risposta al prof. Paolo J\1:U1• tepzza, Estratto dal giornale La Salute. Genova, Tip. dc' Sordomuti, 1874, p. 7. 397
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