Volontà - anno XVII - n.6 - giugno 1964
nostro, di\'enla poesia italiana, senza ncs. sun altro appellativo. Le prose, da parte loro, sono la docu– menlaliOne della Resistenza pado,•ana: e sono, perciò, sloria. Ringraziamenti ai vi– vi che non hanno tradito, saluto ni morti che tutto hanno dato: c quci famosi « Scritti clandeçtini », scritti quando era pericoloso scrivere e stnmpare e leggere, e che già, nel 1945, l'editore padovano Francesco Zanocco ci aveva fatto cono. sccre, insieme all'altro, che non bisogna dimenticare, di Concetto Marchesi. Qui c'è, veramente, tutto Meneghetti. Il poeta che canta e piange. Il « ribelle,. che mia alto contro tutte le ingiustizie e tutte le nequizie del fascismo morcntl' in braccio allo straniero. E' un libro a tiratura limit~ta. Noi pensiamo che esso do\'rcbbe essere stampato in edizione eco– nomica e distribuito nelle nostre scuole. Pcrchè tulti i giovanissimi nostri studen– ti, qul!Jli che non hanno visto, possano leggerlo. E perchè debbano leggerlo, an– che molti professori, che già hanno dimen– ticato, e che, ligi alle ,•ecchie norme mo. narchico-fasciste, continuano ad insegnare la s1oria con tutta la falsità del loro spi– rito, con tutta l'anacronistica ignoranza della loro incomprensione. (./ozio, 1n1dre della 1 1 h•tl"1 Sono di questi ultimi tempi la nuova edizione della traduzione, a cura di Ca– milla Pclliui, de « La co,wscenw unuma •• e la tr.-tclt11ione,a cura di Elisa Marpicati, dcli'• Elogio del vizio•, di Bertrand Rus. sci, enlramb.! con i tipi dell'editore Lon– gancsi, di Milano. Sembra, veramente, il momento di dire: « Chi ci salverà da Rus– sell? ..: e va da sè che la risposta è che da Russcl non vogliamo che nessuno, nono. stante tutto, ci salvi. Abbiamo troppo bi– sogno di lui, come di Alberto Schwci. 380 tzcr, l'altro grnnde vecchione, che molto, e per molti aspelli, gli somiglia. Abbiamo bisogno di lui, e dei suoi libri, che sono molti di piu dei suoi tanti anni, di mate– matica e di filosofia, di politica e di so– ciologia, di palemica e di ... novelle, per– chè ci piace, nell'insultante cd insultato coro di quelli che l'amico Schicchi chia– ma\'a i pecoroni, questa voce franca, aper– ta, ardita, coraggiosa, che chiama pane il pane e vino il vino, e che grida contro la • guerra e contro i guerrafondai: la voce di questo uomo, che va in prigione a venti anni ed a novanta, che si lascia to– gliere le cattedre universitarie piuttosto che ripetere le lezioni che gli vorrebbero imporre, che rifiuta i titoli nobiliari che per diritto atavico gli si competono, che esule in patria come tutti quelli che sono nati per essere cittadini di un mondo sen. za barriere e scnzn eserciti, che gira in lungo ed in largo per il mondo, dalla America all'estremo oriente, ad insegnare al mondo ciò che i suoi ciechi concittadi– ni non gli permettono di insegnare nella sua terra nativa. Forse il più grande matematico dei no. stri giorni dopo il nostro Peana dal qua– le, alla sua stessa devota confessione, de– ve la massima parte del suo castello nu– merico, filosofo e psicologo che ha sempre qualche cosa di vecchio da correggere o qualche cosa di nuovo eia di dire, {e vedi, almeno, questa « La conoscenza umana•, ma delle opere fondamentali del pensiero contemporaneo), Bertrand Russe! è uno scrittore brillante, che sa spiegare gli ar. gomeoti più difficili in modo che tutti pos. !.ano capirli: e non per nulla è l'uomo che partecipa agli scioperi degli operai, camminando fianco fianco, stupendo nella sua alta, scarnata figura, con i figli del po. polo. Non scrive, perciò, per i circoli chiusi, per gli aristocratici lntellelluali, per le
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