Volontà - anno XVII - n.5 - maggio1964

buon'ora, comprese. Ancora una disillusio- dispetto di tutto e di tutti. Sta all'indivi– nc da aggiungere a tanie altre. duo di sapersi liberare, di seguire il pro- L'ullimo numero de La Feuille è una prio istinto <'I di ruorì delle leggi, al di specie di tci.tamento. S'inlitolava: « L'uili• fuori dei pregiudi1.i, al di foori delle mo– mo numero agli anarchici•- Trattava del- rali correnti... s-:::condo le proprie attitudini lu scoppio allora avvenuto della polveriera c secondo lc proprie possibilità. « Basta di Tolone, e notava, non senza un certo sapere osare• - affcrm<wa. humour, che tutli gli sforzi dei dinamitar- Tanto peggio per l'indi\ iduo, se si lascia di e tutti i loro attentati, facevano pietosa sprofondare nelle sabbie mobili della stu- figura in confronto a questo «crepitio•- pidaggine, dcll'ignor.1111.a e del malfare. E gridava a coloro « che non disarmano•: Tuttavia d'Axa non esalta questa contraf- Basta con le cappelle. coi sistemi, con le fa/ione dell'individualismo che mcue l'ar– tcoric. L'indi\·iduo al disopra di tutto! ma in pugno d\m bruto qualunque. e che Diccya degli indi\ idui: • E' immediata- tende semplicemente a sostituire un nuo\·o mcnle che vogliono vi,,ere, è sull'istante soddisfatto a un \·ecchio soddisfatto: a che sì liberano da tutte le loro tulclc e mettere Caliban nel letto del Duca Pro– da tutte le parole d'ordine, ognuno ha la spero. sua strada. Duram.: tulli gli avvenimenti E non è nemmeno disposto a,I accor– ai cli fuori di tutti i partiti, essi lanciano dare gran fede ai 1uturi par;:idisiaci. Poco il grido della Rivolta». gl'impona che il paradiso si sia spostalo, Al di fuori. Zo d'A.-..:a è tutto in qur.:stu e che i1wccc di designarcelo in allo, ora parola. 11suo individualismo non ha nicn• cc lo designino all'ori1.1.ontc fu1::gcnte. te a che fare con la • superomania ». Nicn• « E' una men.wgna il promettere ancora, te di nietzschiano in questo \·agabondo dopo tante promesse già fatte. I profeti che non può soffrire nè giogo, nè freno. cd i pontefici i.i burlano di noi. mostran– E nemmeno nicnle del gretto egoismo dei doci, nel lontano dei tempi, l'amore. Allora piccoli uomini contcmplaton del proprio llf)i saremo morti, e la terra promessa sa– ombellico. r:ì quella in cui staremo imputridendo. A O'Axa è il nomade ardente ubri:' .1.co di qual titolo, per quali moti\•I, ipnotiuarsi libcr.tà - la libertà senza ri\'e, come dice- i.ull'avvenire? Basta con le IIU\'Ole!•- va il Vallcs -, che non può piegarsi alle Così si esprime. E' concepibile che que– disciplinc• sociali, che non sa veget,:n-e nelle sto En-Dchors qualche volta sorprenda e galere che sono le citlà moderne, che ha forse disgusti. Per seguirlo nel suo libero bisogno di grande spazio da divorare e di cammino ci \'Ogliono solidr.: gambe e occhi strade immense che non hanno fine da chiari. La sua filosofia non e fatta, come percorrere, fra il cinguellìo degli uccelli dice\a Richepin. per i «palati di bambini e la carena del sole... leccatori di crema •· Quando si ribella, quando getta il grido Co~, tutte le qualificalioni che si sarcb• della rivolla, è perchè le brutture, le in- be tentati di applicargli - indipendente, giustit.ie e la sporcizia gli offuscano il pae- uomo libero, individualista - sembrano saggio, gli contaminano l'orizzonte. Cosa lisi, palliducci, passati. Al di fuori, ecco gl'importano le masse inerti che stanno il solo qualificativo che a lui conviene. crogiolandosi nella marmitta della servitù? Quando d'Ax:a pensò di aver detto tutto Non ha la pretesa della loro liberazione a quello che voleva dire e che sarebbe stato 285

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