Volontà - anno XVII - n.5 - maggio1964

Il cuore dello scrittore, il cuore dell'uo- teratura. Dapprincipio, fu poeta. Conosco mo, traboccava. di lui delle brevi poe.-.ie molto interessan- Ho detto che qualche volta sfoglio con ti: Gli intensivi, che non ha mai pubblica– piacere e con vantaggio la collezione dc to. Già, fin d'allora, si rivelava tulio intc– La Feuillc. E' vero. Ma punroppo, mi ca- ro; vale a dire appassionato della forma, pita anche di essere obbligato a metterla sempre insoddisfatto, tendente costante– da parte, invaso da scoraggiamento ... Tulle mente alla plll"czza d~llo stile, al dinami– qucste battaglie di ieri, tutte queste gri- smo della parola, al sJ.pore dell'espressio– da di generosa passione, tutti questi as- ne. Ho conosciuto pochi uomini capaci di salti alle Bastiglie, a che cosa han ser- manifestare una simile inquietudine da– vito? Ci sono sempre dei ragazzi che ere- vanti al foglio di carta scritta. D'Axa spin– pano nelle colonie penitenziarie, ci sono geva lo scrupolo a tal punto che diveniva, sempre dei consigli di guerra per condan- diciamo pure la parola, stanchcvole. nare i soldati senza galloni, ci sono scm- Il buon Louis Math:.1, che, prima di am– pi-e viuime e carnefk:i, menzogne e infa- ministrare Le Joumal du Peuple (Il Gior– mie... nalc del Popolo). di Sébastien Faure, e E in più, c'è stata la guerra: la grande poi Le Libertair'e (Il Libertario), era stato guerra del Diritto, de:Ja Giustizia e della gerente del d'Axa, a L'En-Dehors (8), mi Civ.iltà! raccontava sorridendo come il terribile C'è stata persino una Rivoluzione. polemista accorresse qualche volta alle Ma non c'è più Zo d'Axa. Il prestigioso due del mattino in tipografia e facesse ri– pubblicista s'è taciuto. Ha gettato il cala• montare le forme e sconvolgere tulio. per maio t: spezzata la penna. E sotto l'azzur- cambiare una parola, modificare un'espres- zo immacolato d'un ciclo di sogno, fra gli sione, sopprimere una ripetizione. Era il odori di odio e di fosforo che il mare gli terrore dei tipografi. E quando poi il gior- apporta, fa camminare le sue disillusioni, nale usciva, gli arrivi:w<1 di montare in contemplando con altera curiosità le ge- collera perchè era stata dimenticata una sticolazioni degli uomini, questi suoi si- virgola! mili. Io stesso ho potuto provare gli effeui di questa sua manìa di scrupolo lettera- Non entrerò in inutili dettagli concer- rio. Mi trovavo su una spiaggia della Nor– ncnti la biografia del d'Axa. Mi basta in- mandia, a Carolles, dove stavo scrivendo dicarc che il più vigoroso pubblicista del- proprio uno studio su di lui (studio di la nostra epoca - profonda anima di poe- cui mi servo in parte in questo momento). ta - viene da una famiglia parigina, e che Una mattina, verso le sei, mi si annuncia dopo i suoi studi collegiali, commise la una visita, Era Zo d'Axa. Era arrivato la grande sciocchezza d'arruolarsi nei caccia- sera prima, e siccome ha sempre avuto tori d'Africa. Aveva sete di movimento e un sacro orrore delle camer<! d'albergo, d'avventurc. Ma, troppo giovane, non ave- si era ,avviluppato in una coperta e aveva va contato con l'assurdità della disciplina e l'orrore della caserma. Fece presto ad essere invaso dal disgusto della cosa mi– litare! Ritornato a Parigi. forte di questa espe– rienza per lui decisiva, si lancia nella Jet- (8) • L'En,Dehors • (L'al di fuori). Più :a,– di, Armand, fece suo questo titolo senza maiJ– scole e senza lineetta per la sun Rivist:i che diresse pe:- tanc'anni, prima di creare • L'unl– que • (L'unico) 279

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