Volontà - anno XVII - n.4 - aprile 1964

che dimostri, specialmente a distanza di tanti anni, non solo delle lacune ma anche delle argomentazioni deperite o, del tutto, inattuali. Basterebbe lener presente quan– to scriveva Luigi Fabbri nella Prefazio– ne all'edilizia dell'opera kropotkiniana più viva - Parole di un ribelle (ed. 1921) - per convenire che eia stessa Conquista del Pane è in molte parti superata e divenuta insufficiente>. E Luigi Fabbri non è il so– lo, giacchè tutti gli scrittori anarchici di rilievo hanno, da tempo, sceverato quan– to di attuale, di elficiente, di ceterno>, vi sia stato nell'opera di Kropotkin e qu!lnto invece sia stato /rutto di un'autoimpo.sizio– ne alla ricerca di una sistematica. oltre che di certe conoinzioni del tempo. b) L'opera citata dal lettore, specie in relazione all'antimalthusianesimo, andreb– be vista però anche al lume della successi– va opera - dello stesso KropDtki11 - cioè del Mutuo Appoggio (la quale anch'essa co11tie11e delle insufficienze) e dell'ulterio• re suo lavoro incompiuto: l'Etica. Hesta però giusta l'osservazione di rondo, anche perchè Kropotkin, pur essendo stato, per diversi anni, in corrispondenza con Paul Robin - celebre cri/armatore> sessuale e preconizzatore del ccontrollo delle na– scite> - non s"interessò al/atto alle teo– rie dell'amico. Scrive. in proposito, G. Woodkock che cKropotkin non fece alcuno studio adeguato e noi non possiamo non rilet•are il rapporto che sembra esistere trn q~est!i omissione e l'atteggiamento piut• tosto romantico che eiJli adotta successi– vamente nei confronti della donna in ge• nerale e della sua /unzione malerna in particolrrre>. 4) Chi redige questa breve risposta, al– lorchè lesse La Conquista del Pane, non ebbe davvero l'impressione che l'autore avesse cun'astratta fiducia nelle masse>; forse perchè aveva letto altri scritti del Kropotki11. A ben ricordare, c'è w1 artico- 252 lo del K. che parla di e minoranze ri– voluzionarie> coscienti (in Parole di un ribelle) ed anche una lettera diretta a Paul Robin in cui si pone appunto il Pf'O– blema sulla fiducia nelle mane. Si do– vrebbe - secondo il nostro modesto pa– rere e preS-Oil pensiero Kropotkiniano in senso generale - piuttosto parlare di fi• ducia nell'uomo in certe condizioni deter· minate. Comunque, il termine usato dal Kropo– tkin nel libro citato - lo spirito collctti\-'3 - per essere generico, può dar luogo a certe interpretazioni, tanto che Saverio Merlino, ironicamente, diceva che lo espi– rito collettivo> /a la parte del coro nelle tragedie greche. Quanto a noi, concordia– mo perfettamente con Camillo Berneri (cfr. Pietro Kroµolkin..! rederalista) sul giudizio circa l'indeterminatezza di certe espressioni e sulla eccessiva fiducia nelle capacità politiche del popolo (si badi be• ne: capacità politiche del popolo) dimo– strate dal Kropotkin. Sulla compressione sessuale qual.:?causa di e.servitù volontaria> delle cmasse>, ci sarebbe molto da dire. Rileviamo soltanto che tra gli anarchici moderni il problema è ancora aperto. Lo riprova è che, in quest-0 stesso numero, il compagno-colla– boratore Gionata ritorna sull'argomento. S) Premesso quanto .sopra, (pur forzo– samente in modo alquanto superficiale anche se indicativo) non ci p:ire che oli anarchici moderni si adagino ancora sul· le idee sorpa.ssate, generiche etc. di Kro– potkin, le quali hnnno avuto il loro mo– mento di trionfo, ma da tempo hanno sot– tolineato le mende, l'indeterminatezza e IIJ lacune del pensiero kropotkiniano. cosl come il lettore. attraver.so le poche cita– zioni, at:-rà potuto notare. Gli diciamo an– cora che, nel corso dell'anno, sarà edi– tato, per le cEdi.zioni dcll'Anlislato> di Cesena, la traduzione di una cBreve Sto-

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