Volontà - anno XVII - n.4 - aprile 1964

« Sarebbe Slato altamente desiderabile che nessuna azione fo~5.e 5.tata ini– ziata sino a dopo la conferenza di lunedì, tra il dr. Dollruss, i le:lders degli Hcimwchr cd i governatori delle provincie. Ma gli Heimwehr non potevano attendere, e lunedì mattina fu operata una gra\'e incursione nella sede dei sin– dacati operai. Gli operai si c.iifesero e molti di loro furono uccisi o feriti. E così scoppiò lo sciopero di Linz. « In Vienna, lunedì mattina, vi era il pericolo di uno sciopero (!j protesta nelle officine della Fiat, a causa dell'arresto del capo del consiglio operaio, avvenuto il giorno avanti. Mentre ~i discu1ev" sullo sciopero, giunse la notizia che a Linz si combatteva. I capi delle varie fabbriche che facevano par-te del consiglio immediatamente si riunirono e decisero di proclamare non soltanto uno sciopero di protesta, ma lo sciopero generale. « Nient'altro che uno sciopero, era stato deciso tulla\ia Non cm ~tata pro– posta la resistenza armata. « Jn questa critica e delicatissima situazione fu commesso l'errcre mador– nale e fu iniziata l'azione criminali.! di mandare degli uomini armati nelle case operaie per confiscare le armi che i lavoratori avevano conscrvatù presso di loro sin dal temPo della guerra per difendere la repubblica in caso di bisogno. Le perquisizioni cominciarono a Favoriten ed a Mclding. La pcHzia trovò e confiscò, così come essa ben sapeva che avrebbe potuto trovarne in ogni tempo, sin dalla rivoluzione. Come essa potè scegliere proprio quel momento per farsi avanti, quando essa conosceva che l'irritazione degli operai era giunta al limite massimo? « Vi è un'altra domanda, alla quale il maggior Fey, il vice cancelEere, dovrà rispondere un giorno. Durante i disordini del 1927 il sindaco Seltz e molti allri, col rischio della propria vita, si recarono tra la folla e calmarono gli operai eccitati. Tuui questi leadcrs erano in prigione, lunedì Perchè Fey non li rimise In liberlà ln qualsiasi momento durante il combattlmcnlo e non diede loro la opportunità di farlo cessare?» Nella medesima intervista, il Dr. Julius Deutsch, comandante la Schulz– bund, dichiarava: « Quando giunse a Vienna lél notizia che vi erano ~tale delle focilate tra la polizia e gli operai, a Linz, e che era <;lato colà proclamato lo sciopero, membri del comitato del partito socialdemocratico tentarono di mettersi in contatto col governo per prevenire una rivolta, ma questo tentativo fallì come i molti altri tentativi di cui vi ha parlato il dr. Bauer. li governo aveva deciso di rom• pere il partito sodai-democratico con la violenza. E' un'infame menzogna dire che gli operai attaccarono le forze rappresentanti la legge e l'ordine. Avvenne esattamente il contrario. La truppa ed i gendarmi, su ordini-del governo fascista, irruppero nei quartieri operai e resero inevitabile il conflitto». I capi socialdemocatici del Varalberg, alle prime notizie della disperata difesa di Vienna proletaria, comunicarono al governo che essi si sarebbero astenuti da qualsiasi azione anti-governativa. Il vice-governatore della Carinzia, Steinidzev, e il sindaco socialista di Klagenfurt dichiararono che intendevano, 235

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