Volontà - anno XVII - n.4 - aprile 1964
der Kamps, rivista teorica dell'auslro-marxismo, agosto 1927, p. 349-50 t.! Foglio d'informazione n. 3 del P.S.A., luglio 1927) giustificando la repressione, destinata • ad evitare il trionfo del fascismo•· Al primo anniversario dell'insurrezione di Vienna, i clirigt.!nli socialdemocratici rinunciarono a qualsiasi commemora– zione per paura di contro-manifestazioni fasciste. Il 7 ottobre 1928, le heìm– wehren fecero una marcia attraverso \Viener- em,:adt, la città operaia; gli operai si disponevano a cacciarli, ma i dirigenti intervennero, predicando la calma e proteggendo i pro\'ocatori con cordoni della Schutzbund. Nel settembre 1929, per allontanare il pericolo fascista, collaborarono, con il i.:ancclliere Schobcr a riforme costituzionali. l socialdemocrat!ci austriaci che erano sfati :i.I governo con P.enncr nel 1919 e nel 1920, continuavano a spcra1e nel "socialismo a fette", come diceva, senza ironia, Otto Bauer. E continuarono :l sperare anche quando, ncli'autunno 1929, si profilò la possibilità di una marcia fascista su Vienna. Vi [u chi, nel campa dei socialisti indipendenli, propose un'in~urrezione preventn 1 a. Ma non non fu ascoltato dai bonzi della II.a Internazionale. 116 ovcmbre 1930 la polizia invélde i locali sindacali, alla ricerca di armi. I lavoratori ~i mettono in isc1opero. • Riprcndelc.· il lavoro, rispondete alle pros– sime elezioni• dice loro un appello socialdcmocraLico. Nel settembre 1931 scoppia un pulsch iascista. Niente azioni isolate - proclama la direzione del P.S.A. - lasciate ai governo la cura di reprimerlo. Se nel febbraio 1934, in una si1uazionc infinitamente più complessa e più negativa, sl grande è staio !'ardimcn10 e considerevoli le possibilità di resi– stenza, nell'autunno 1929 ern possibile se non una rivoluzione sociale almeno un'azione di masse che fiaccasse il fascismo e rendes~c 1utuban1i I<:: forze politiche che lo fiancheggiavano. Già nel 1928 il gm•crno austriaco fa\'oriva apertamente la Helmwehr fascista, ma la socialdemocrazia non faceva appello al popolo che per le..... battaglie elettorali. Il dissidio tra il fascbmo hitleriano e quello cristiano sociale, dissidio vertente essenzialmente sul problema del– l'Anschluss, fece sperare nel governo cli Dol(luss, benchè egli fosse notoriamente un reazionario. Benchè i comizi cd i cortei socialdemocratici fossero proibiti, menlre erano tollerate le sfilale hitleriane al centro di Vienna, bcnchè fosse perseguitata la slampa .;;ociaklemocratica, benchè Dollfuss governasse fuori dal parlamento, con un Comitato uscilo c\~lla Commissione principale, i capi social– democra1ici, ossessionati dalla paurn. di un putsch hitleriano, continuarono a collaborare. Con il 43% dei suffragi nel paese e con la maggioranza nella capitale, con 72 depulati su 165 rappresentanti, con 700.000 aderenti, con una milizia (la Schutz-bund) capace, come lo ha dimostrato gloriosamente, di battersi, il par– tito socialista austriaco avrebbe potuto fronteggiare la situazione. Invece, al convegno dell'aprile 1933, esso si dichiarò disposto a collaborare alla riforma della Costituzione e del regolamento del Parlamento, e ques10 con un governo ormai apertamente extraparlam<'nt.tre, re:1z1onario e pro-fascista. Già nel marzo di quell'anno, Dollfuss aveva instaurato un regime di decreti• 231
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