Volontà - anno XVII - n.4 - aprile 1964

di cartone. Un re "costituzionale', un generale "costiluzionale", un presidcntc del consiglio "costituzionale", le elezioni "costituzionali", le riforme ''co!)titu– zionali", le opp0sizioni "costituzionali". Coslituzionale: formula magica, per loro. Con questa forma di cretineria, il processo di fascislizzazione graduale e larvata è gioco da ragazzi. Il fascbmo ha potuto fare le elezioni, prepararsi il governo di transizione, 1m1rciari;: al potere in Austria come in Germania, in Germania come in Italia. E lo potrrl in Tspagna ed in Francia, se non riusciremo a disincantare le masse. Un nwmo– riale scandalistico, una montagna dì schede elettorali, dei baffi alla Hindcnburg, una manovra di corridoio, un sorriso democristiano: roba di questo gc,11:rè basta ad illudere la socialdemocrazia, a far deragliare la sua opposizione, a fori.! procrastinare la resistenza armata. Che Vandervt:lde lacrimi sulla morti! di Alberto T re del Belgio non fa meraviglia. Un re 'costituzionale" che muore mentre il fascismo comincia a mostrare i denti anche nel Belgio è una co-,a veramente ~piacevole per un P.0.8. potentissimo a schede, tessere e milioni, ma così attossicato dal cloroformio legalitario da lasciar devastare le pro– prie case. La recente sconfitta antifascista è una catastrofe dovuta ad una ~eric di tradimenti socialdemocratici l'uno più grave dell'altro. Il 4 agosto 1914 i deputati socialdemocratici tedeschi votavano i crediti di guerra. Il giorno dopo l'Arbelter-Zcllung, organo centrale del PartiLO Soci~llde– rnocratico austri~1co, esaltava la condotta di quei deputati. Fu il primo errore. I capi della socialdemocrazia austriaca non lo ripararono. Il loro atteggiamento di fronte alla guerra rimase ambiguo. Quando Federico Adler, nell'ottobre 1916 uccise il ministro Sturgkh, il Clemenccau austriaco, J'Arbelter-Zeitung si affrettò a definirlo un pazzo. Se vi era un paese in cui la situazione di guerra. pi:r l'amalgama di popoli diversi più o meno tenedenti all'autonomia nazionale, per la miseria terribile e per altri fattori obbiettivi, si prestava ad una propaganda e ad una preparazione rivoluzionaria era quello l'Jmpero Austro-Ungarico. I capi socialdcmocra1ici austriaci furono ben poco responsabili del rovesciaml!nlo della monarchia degli Asburgo. Nel 1918, invece di appoggiare e di sviluppare il soviettismo, essi patteggiarono con i cristiano-sociali, il partito più forte della reazione borghese. I capi dell'austro-marxismo esaltarono la "democra– zia", che, come Otto Bauer spiegava. era lo Stato al disopra delle classi e il sistema che avrebbe permesso d'instaurare gradualmente il socialismo. Scelto il socialismo "a fette", fu un ministro socialdemocratico a disarmare le milizie popolari e a sciogliere i Consigli operai. La repubblica "democra1ica" non bastava alla borghesia austriaca. Il fascismo cominciò a muovere i suoi primi passi. Il 15 luglio 1927 Vienna proletaria insorgeva contro l'assoluzione di fasci-,ti massacratori. Sciopero generale, piazze in tumulto, palazzo di Giustizi,1 in fiamme li socialdemocratico Schober, prefetto di polizia, represse il morn nel sangue ( ISO morti e 1.500 feriti), ed il partito socialista impose la cess~1zione dello sciopero e criticò severamente ...il tlclitto » degli .._ indisciplinati " (Kumfi, 230

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