Volontà - anno XVII - n.3 - marzo 1964

dei loro diritti ci saranno, tante minori ingiustizie saranno commesse da chi comanda. Perciò non dobbiamo più dire al nostro uomo, o al nostrn 1ìglio, o al nostro fratello: « fà il tuo lavoro e non occuparti d'altro, pcrchè l'altro può procurarti seccature e guai». Così dicendo noi incoraggiamo gli uomini ad agire da vili cd a rinunciare a rivendicare i propri diritti. Non pronunciamo mai la frase egoistica: « b politica è il portafoglio e ciò che conta è la paga che il sabato ci porta il nostro uomo». Pensando così ed agendo in conseguenza. permettiamo che la disoccupazione colpisca il nostro vicino e che la miseria si installi :1ttorno alle nostre case. Dobbiamo stima,·e maggiormente i nostri uomini se si occupano dei problemi sociali; essi dimo. strano di amare come si deve la loro famiglia appun10 per questo interesse che portano alle famiglie degli altri. E dobbiamo cominciare ad occuparci anche noi dei problemi sociali, giacchè molte di noi dividono già con gli uomini tutte le fatiche del lavoro. Troviamo donne negli ospedali e nei laboratori, donne-ingegnicri e meccanici in molte officine, donne nell'amministrazione, nella scuola, nei campi ed al fronte, senw contare che la donna che è rimasta sola a risolvere il gravi.=pro. blcma di una famiglia numerosa, non ha un compito inferiore alle altre. In Russia, in Turchia, in America in Nord-Europa la donna partecipa da anni alla vit41 sociale. Possiamo affermare senza paura di esse,·e smentite che i paesi più civili sono quelli che hanno fallo un posto più largo alle donne in tutte le occupazioni. Ma per arriva1·e ad occupare degnamente il posto che ci spelta è necessario che incominciamo con il trasformare noi stesse, con il 1·i– vedere tutte le idee che abbiamo sempre accettato senza discutere, e con il sottrnrci innanzitutto 'al dominio dei p1·eti i quali vorrebbero mantenerci nella ignoranza. Seguiamo l'insegnamento del nostro Dio, se siamo credenti, ma non permettiamo che il prete si intromelta nella nostra vita privata. Agli uomini che ci sono vicini possiamo chiedere un aiuto, una guida: ma ricordiamoci che il nostro miglioramento sarà tanto più profondo quanto maggiormente sarà opera di noi stesse. E non crediate che questa nostra trasformazione possa avvenire prendendo la tessera di questo o quel partito: sarebbe una via troppo facile, che il fascismo ha largamente 1entato con le sue innumerevoli organizzazioni femminili, senza risultato alcuno. La via sicura è la nostra volontà. Il rinnovamento avverrà solo se sapremo estirpare dalle nostre menti i pregiudizi che vi sono annidati, se !ibereremo il nostro animo dall'egoismo così fortemente radicato in tutti, se apriremo i nostri cuori di madri, di spose, di amiche, a tutto quello che accade attorno a noi con la volontà di portarvi il nostro contributo. E' questa o donne, \a sola spermwa che può rischiarare il buio di oggi. G. FEDELE (G. Bcrneri) 135

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