Volontà - anno XVII - n.3 - marzo 1964
religio~i ed assimilati già esistenti, non erano preparali. Si trallava d'un terzo stato canonico tendente alla perfezio– ne dei suoi membri e che si veniva a situare tra lo stato ecclesiastico e le • Società di vita comune ». Il 12 marto 1948, il Motu Proprio • Primo Felicitcr » precisava: • L'apo– s1olato deve essere fedelmente eserci– tato, non soltanto nel laicato, ma an– che, per così dire, dal laicato e, conse– guentemente, per mezzo di professio– ni, di sacrifici, di forme nei luoghi e nelle circostanze rispandenti alle delle conditioni ». Poichè questo testo riguardava in ge– nerale tutti gli istituti laici, il 16 giu– gno 1950, un secondo decreto - • Pri– mum inter Instituta » - accordò al– l'01>us Dei l'approvazione definitiva che ne faceva il primo istituto laico uffi– cialmcnlc riconosciuto dal Vaticano. Infine, Pio XII nomino, quale Gran– de Protettore dell'Ordine, il cardinal Tedeschini, uno degli uomini più po· tenti della Chiesa ed anche uno dei più reazionari. Questa nuova formazione s'ispirò dapprima alla struttura interna della • Compagnia di Gesù », che ha il suo generale, i suoi prefelli, i governatori all'interno di ogni provincia e la cui gerarchia è rigorosa e la disciplina fer– rea, in conformità col suo motto: pc– rindc ac cadaver (docile come un ca– davere). Al suo cospetto, l'organizzazione del• l'01>us Dei però è sostanzialmente mol– to ridotta. Il Consiglio generale ha se– de in Roma - viale Bruno Buozzi, 73- cd è diretto dal Presidente generale, eletto a vita, che è attualmente il suo fondatore, Mons. Escrivà. Viene gerar– chicamente dopo il consigliere gene– rale responsabile d'una «regione», la 160 quale non corrisponde necessariamen– te alla divisione territoriale politica. A questo consigliere generale è devo– luto, nel quadro delle disposizioni di diritto pontificio proprie degli Istituti secolari, il compito di mantenere stret– ti rapporti con la gerarchia cattolica. Seguono poi i Centri lo<;ali diretti da laici. L'Opus Dei comprende due sezioni, una maschile e l'altra femminile, to– talmente indipendenti e collegate sol– tanto al livello del Presidente generale, capo dell'Istituto. Secondo il settimanale americano Llfe del 18 marto 1957, gli effettivi del momento sarebbero i seguenti: 7.000 numerari, 12.000 oblati, 25.000 sopran– numerari, 50.000 cooperatori, scagliona– li in 200 sedi. nella Spagna, in Germa• nia, in Irlanda, in tulla l'America Ia– lina, negli Stati Uniti, in Canadà, e, di 1·ecente, in Francia. I membri dell'Opus Del si suddivi– dono così in diverse categorie. l nu• merari: sono sempre degli intellettuali provvisti di titoli universitari, che fan– no i tre voti dei frati autentici: obbe– dienza, povertà, castità. L'obbedienza è innanzi tutto interiore. La povertà consiste nella • utilizzazione di beni controllati da un superiore». La casti– tà non riguarda il matrimonio e le cop– pie sposate sono tenute ad adempiere i loro doveri coniugali, ma secondo i canoni della morale cattolica. Questi voti, prima temporanei, precedono gli studi di filosofia e di teologia ed al tcr:nine di essi, i numerari pronunzia– no i loro voti perpetui e vivono allora generalmente in comunità di venti per– sone al massimo. Gli oblati vengono re– clutati in tulle le classi della società. Essi si dedicano completamente al l'or– dine, ma possono continuare a vivere
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy