Volontà - anno XVII - n.3 - marzo 1964

Ora, succede che nel 1963 il dott. Rossi di Carpi se ne va in Russia 3 vedere un po' il paese dei suoi sogni, il paradiso dei lavoratori. L'impressione non deve essere delle migliori se, tornato a casa, liene un discorsetto in un leatro che si riassume in tre parole. APRITE GU OCCHI. - Non solo ma dichiara pubblicamente di non volere più la tessera del Partito! Questa volta i poveri elettori che credevano in lui anche se non credevano in Stalin e in Togliatti, sono cortesemente invitati a diffidare del loro eletto. Un velo di disprezzo sul « traditore» e poi un gelido silem.io . A Mosca il dott. Rossi, scosso dal muro di Berlino, demoralizzato d,11 sistema di distribuzione dei mezzi indispensabili ( lunghe code ai negozi, con– trolli su controlli, scarsità di commestibili) ebbe modo di chiedere a due italiani colà residenti perchè il popolo russo non si ribellava a quella totale manc,mza di libertà civile. Sembra che gli sia staio risposto che 15 milioni di uomini armati possono facilmente avere ragione di 200 milioni di uomini disarmati. Tornato in patria il dott. Rossi, di Carpi, ha deciso di rinunciare per sempre al paradiso russo. C'è da 1imanere perplessi e da chiedersi dove an– dremo a finire se al primo contallo superficiale con la democrazia popolare gli stessi comunisti storcono il naso e aggrottano la fronte. Credo che l'unica cos,i che rimanga da fare ai dirigenti P.C. sia quella di provare a spedire in Russia i grandi industriali o i dirigenti del M.S.J. Chissà che quelli non tornino entusiasti a decantarci le delizie del Capitalismo cli Stato? L'ltalie te/le qu'e/le est L'arresto di Genco Russo ha destato grande impressione in tutta Italia. Genco Russo era uno dei più potenti capi-mafia della Sicilia. Mafioso ricono– sciuto sin dal 1927 collezionò decine di imputazioni gravissime (furto, rapin:a, concorsi in omicidio, violenze private, associazione a delinquere) cadute tutt'! per insufficienza di prove come sempre. Nel 1930 venne condannato a 6 anni ma ne scontò solo due per sopravvenuta amnistia. Da allora potè continuare indisturbato la sua carriera mafiosa. La sua ricchezza sembra ammonti oggi ad w1 miliardo di lire. Molti cittadini onesti si sono scandalizzati per il fatto che Genco Russo fosse un noto esponente della Democrazia Cristiana in Sicilia, altri ricordano le interpellanze fatte a Scelba, allora ministro degli Interni, sui rapporti Russo-D.C.-Mafia. li silenzio di Scelba fu eloquente e noi non neghiamo che tra la D.C. e la mafia ci fossero probabilmente dei legami di interesse reciproco tali da giustificare ogni accusa di corruzione intima e radicata del più fone partito di governo. Siamo convinti però che l'organizzazione mafiosa si sarebb~ appoggiata ugualmente a qualunque partito che fosse stato al posto della D.C. perchè il diavolo fa lega molto pili facilmente di quel che si creda con l'acqua– santiera e i vantaggi di simili unioni non sono sconosciuti a nessuno. Lo scandalo, secondo noi, è che nessuno s'accorga che Genco Russo e la mafia siciliana sono solo un episodio della storia del malcostume governativo 155

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