Volontà - anno XVII - n.3 - marzo 1964
/are altro che comandare e iniziare il «via> della gara; e che ogni vittoria in fondo non è altro che mi cquarto d'ora> di riposo ... E' interessante far notare che una dit– tatura non abolisce i sindacati, però li ..nazionalizza>; vale a dire li rende del tut to innocui. D'altronde. e in pratica. essi esisto110solo 11ominalme11te a11cltenelle re– pubbliche comuniste, e. noi italiani, pos– sianw ancora ricordare l'esperienza del «ventennio>. Però qui è necessario chia– rire qualcosa, specialmente per i oiovani d'ogoi che non hanr.o provato l'esperi~n– za fascista. Alquanti giovani - 11aturalmente <istrui– ti> dai vecchi nostalgici - talvolta fan• no osservar~ che diversi benefici econo• miei (come, ad esempio, la (}ratifica na– talizi'l, gli assegni familiari, o altro) sono stati istituiti dal fascismo, e che perciò non si è obiettivi quando si condam1a in blocco tutto ciò che ha operato il fasci– smo. La chiarificazione non è tanto diffici– le. Abbiamo rilevato che un lento ma co– stante rincaro della vita è proprio di ogni epoca e di ogni paese; perciò anche il re– gime fascista. soprattutto con le sue ma– nie di grandezza imperiale. non fu certo capace di arrestare il costante indebolì· mento dei salari. Però un semplice au– mento di questi - per la orande vo lontà di < passare alla storia > che ave- 1•a Mrtssr>litti - sarebbe stato troppo a– nonimo e 11ie,1teaffatto lapidario; ,wn a· vrebbe suscitato n/c1111aeco nelle pagi– ne della .... storia d'Italia ... Per questo al «duce> balenò l'idea di cambiare rwme a quello che oltrime11ti sarebbe passato per un normale aumento di paga; con 1111 semplice e comune compenso integrativo gli si preser1lava l'occasione di passare per un oeniale e benefico in11ovatore. li 138 fatto, poi, che talvolta il sindacato fasci· sta rendeva cgius!izia• a qualche lavora– tore (ad esempio imponendo al datore di lavoro di dare al lavoratore licenziato tutto quello a cui aveva diritto secondo il con• tra!to di lavoro) questo i11 fo11dosi ridu· ceva a u11doppio gioco: da una parte si voleva dimostrare che il fascismo difende– va veramente i lavoratori. e d'altro can– to si dava la po.~sibilità al datore di la– voro di criconoscere:t i propri torti e di essere qui11di «orgoglioso• di obbedire alle leggi del cduce>; il quale datore. poi, non ci rimetteva proprio 11iente,poichè si trat– tava di restituire quello che, nel caso che il lavoratore .~i fosse dimostrato ti– mido o rasseonato. nè il padrone nè il sfodacato avrebbero pensato di restituire. Si trattava di una giustizia alquanto grot– tesca. Dai datori di /01,oro il sindacato è sr.a– to acc1tSato di at·ere scopi politici, che spesso prevalgono .m quelli economici; e che, nonostante la sua politica, esso 11011 i11tende trdtavia assumersi una respo11· sabilità t1azionale, nel senso che 11011 vuo– le rico11oscert! anche i gravi problemi che talvolta possono minore l'attività delle aziende. Po!rebbe. a prima vista. apparire un'ac– cusa abbastanza aiustificata: però è u na accusa cboomerano», cioè che ritorna verso chi l'ha lanciata giacchè è arcitio– to che anche i padroni offrono ai lavora– tori dei sindacati politici che essi rite11- gono pitì efficaci o più rispo11de11tialle aspiraziot1i delle ma.:sse lavoratrici. E la necessità di avere 1111 proprio e particola• re sindacato politico. oggi è sentita a11che dalla religione che di giorno in giorno di• t>iene sempre più ora i,ida di <1eleggi econo– miche• e di problemi sindacali. 111oltre 110n bisogrw dimenticare un fattore, di-
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