Volontà - anno XVII - n.2 - febbraio 1964

Salvo, come ripeto, a prendere le cose in grandi linee grossolane che possono consolare un semplice, non un colto. Leggi naturali inevitabili per me non esistono. Se ve nt' fossero, preferirei ri– nunciare a vivere la mia vita, e andar– mene ~ fai· concime. Accettare un padrone che sia, significa acccllare in linea di massima il proprio slato cli schiavo e tal posizione non garba a tutti_ La legge della moda impone da millenni alb femmina ora il belletto ora la muti– lazione del naso, delle orecchie. In mille casi, nel cretino conformismo di ogni giorno, vi sono leggi, comportamcnli umani, ai quali la folla piega le ginoc. chia. Si accomodi. E sono quelli che si giustificano appun– to col dire che se vi sono leggi naturali e, perchè no, soci.-di, qm:lle dello Stato, quelle economiche, quelle etc. etc.? N(- leggi nè padroni. Collaboratore se del caso a questo o ad altro comporta– mento dcli.i mia Signorn, del proto (proto non prete!), della elct!ricità di Francia, e pt·rfino della gravità, se questo mi vien fatto pestando im·o!ontariamente i piedi a qualcuno. Punti di vista e\ idcnlcmentc, uso della propria libertà di pensiero; quando non <.i h«nno debiti e non si deve nulla a n..:!<<.tmo? Altri peri.~a di\"ersamcnte? Ma è proprin quello che mi occorre, per dimostrare una ,·olta più che comportamenti costanti non ,·e ne sono, nemmeno nei cervelli, voglio nmmcttcrlo, meglio intenzionati. L'INDJVIDUAUSTA No,1 vorremmo aggiungere nulla a Quan– to già detto, breveme111e, nel n. IO (ot– lobre /963) di questa rivista, giaccl,è ci adoperara da Bak1mi11 e da quanti - in contrasto co11 Galilei - ritengono che le « leggi nalllrali » 11011 sono, davvero, « leg– gi divine». Però, dato che e l'il1dividtwlis1a » ci cl1iede che cosa significa ., costante», tiob– bfomo chiarire che, se per il linguaggio stre11a111el/lescie11tifico, ., costante è qual– siasi grmulez.za che in w1 fenomeno non muta di ,,afore » - ed in q11esto senso lia voluto intendere l'espressione da noi 11st1ta il 11os11·0in1erloc1itore - per tl linguaggio comrme, e 11el senso i11 cui abbiamo inteso scrivere noi, e costante » significa persei•erante, ti11revole, persisten– te, J)erti11ace, stabile, tale cioè che un deter111i11a10{atto, il quale abbia la qua– lificazione di cui sopra, 1mò acquisire il significato tii fenomeno, che avrà i suoi rapporti, w1 modo d'essere, di compor– tarsi, etc. ed anche lii variare in circo– stanze diverse di tempo e di spazio. Quan– do si parla lii « legge naturale in111wta– bile » è evilleme che ci si riferisca ad w1 co111por1amento costante lii un fenomeno, in w1 determinato momento (spazio-te/li• po), con certe relazioni e con certe cono– scenze. Punii di vista? .•. e sia! Ma anche 111odi per... intendersi.' Organizzazione sociale liberta– ria Ritorn~mdo sul mio scritto Organizza– zione sociale liher1aria, apparso sul n. 7 di « Volontà » e a proposito del com mento di M. Dd Molin sul n_ 11, mi sembra dì non essere stato interprdato (o che non mi sono sufficientemente spiegato) bene. L'impostazione della tematica anarchica sul terreno sociale io la vedo caratteriz- sembra pacifica fa maniera esatla d'in• zala su tre punti principali: I) s1orica; tendere l'espressione « legge 11at11rale », 21 attuale; 3) futura. 121

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