Volontà - anno XVII - n.2 - febbraio 1964
nu, 11011 elogia: 11011 cerca sopraructo di te del nostro rempo, e lascia capire che co11vi11ceree di costringere gli alrri a intende quest'arte come • un'esperienza pensare come pensa lei. Presenta soltan- ancora pienamente in auo, in co11Ji11uo e to, e solta1110 insegna a .- vedere la /or- aperto divenire», come .- u,1 operare che ma d'arle nella sua peculiare concretezza continuamente va facendosi, sollo i no– e nel suo valore espressivo anzituuo, ed stri ocelli, tm'esperiem.a insomma di vita i11sieme come una delle infinite possibi- viveme, e non di vita vissuta ... e rivolta... lità dell'in[ì11ito mondo dell'arte»: e da verso l'avvenire•· ciò, (contrarfome11te ai metodi degli altri Noi speriamo e fermamente che questo libri e delle altre scuofo) risale alla co- avvenire sia un avvenire di libertà artisti- 11osce11za dell'artista, ai suoi dati biogra- ca. Che nella terra nella quale un giorno lici, alla datazione, allo stile, al momento si dovettero dipingere sol1a1110madonne storico elle ha espresso l'opera ed a tut- e santi, e poi, soltanto avanguardisti e li gli altri elementi elle sono, invece, il volontari di guerra, o solta11to Stalin e punto di partenza dei metodi usati nelle cortei di operai armati fino ai denti, in altre scuole: con il risultato che ognuno questo mondo di contraddizioni spavento. può vedere, appena pensa all'insegnamen- se e di interrogativi inquietanti, at di lo tiella • storia dell'arte» praticato nei fuori di tutti i • detrati » politici, di tutte nostri licei classici. le coercizioni religiose e di tutte le pres- Lo. Pischel, insomma, fa che l'arte di- sioni governative, si debba giu11gere a venti vita vera e propria, confida ed a{Ti- quella libertà nella creaz.ione artistica che da ti<I essa l'impegnativa funzione umana è indice d'una libertà più vasta e com– e socfole che la rende come una necessità pleta: della libertà cioè, della coscienza. e della nostra vita d 0 oggi, e non come uno dello spirito. PercJ1èquesto avvenga, deve sterile lusso. Guida perciò il suo lettore contribuire sopratutto la scuola, la quale anche attraverso la complessa e labirin- per incamminarsi su questa strada, deve tica arte contemporanea, nella quale si prima di tutto, uscire dall'equivoco nel può dire il bene ed il male che si vuo- quale da lungo tempo sta guazzando, con– le: ma che io personalmente, come gid fondendo la • libertà di insegnamento» altrove ho detto, non prenderei mai co- co11 la • libertà nell'insegnamento•. ('il me 1)/(llefia per quell'• educazione con che v1101dire, pe'r esempio, c11e, se an– l'arte • proposta dal Read, non già per- che i preti sono e devono essere liberi e/tè ami barcamenarmi fra un neb11loso d'insegnare, nelle loro scuole private, non concetto di verismo di marca ottocente- sono, o, almeno, non dovrebbero essere sca e 1111 a.strattissimo quanto vago e gene- liberi d'insegnare ciò che vogliono), e di– rico concetto di estetismo, (come un a- menticando che la scuola è per tutti i mabile mio critico ha voluto farmi rico- ragaz.zi ,per i cattolici come per gli ebrei, noscere), ma perchè all'arte contempera- per i figli dei segretari e degli onorevoli nea, lilla quale non riCO!JOSCo nessun e.le- della D.C. come per i figli dei massoni, mento d'arte, non riconosco nemmeno, degli atei, e che perciò, essa non potrb. nessuna fwnione educativa. Tanto è vero avere il valore che noi tutti vogliamo che che la Piscltel .stessa, rinu11ciaa tracciare abbia, se non nel giorno del quale mo- 1m capitolo finale che pretenda trarre strerà di rispettare le liberhl di tutti, co– co11clusio11ie stabitire un giudizio sull'ar- minciando a dare il bando dalle sue aule 101
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