Volontà - anno XVII - n.2 - febbraio 1964
q 11 ale la scuola italiat1a, insegnanti e stu- ra, questa è che « al cor gentile ripara denti, hti dato un contributo d'intelligen- sempre Amore», come ha cantato molti za, di sacrifici, di san~ue non indifferente secoli fa, Guido Guinizelli. 1::: « Amore » e non facilmente dimenticabife. non è soltanto amore per le donne, ma E' forse, proprio per tutti questi moti- anche quello che curva lo scrittore sulle vi, si ha la pretesa ora di calpestare la sue pagine, o il co11tadino sulla sua ter– sc11ola e di soffocarla, per farla risorgere ra, o l'operaio sulla sua macchi11a. La. nelle aule delle scuole private, cotr{essia- scuola è amore, e la scuola italiana di nali, di preti e di monache, perchè que- oggi manca, proprio, d'amore, pere/tè sen- • slt, è ,1pp111110 quella sc11ofa che prepa- za amore sono quelli che la reggo110, sen– ra gli uomini che i governi vogliono. za amore sono gli insegnanti (in gran Chi, pe11savo tra me, inizimido a seri- parte), senza amore sono gli studenti vere q11este righe, adotterebbe in una (quasi tutti), perchè tutti giocano sul fal– sc11or,1le « Lezioni di educazione artisti- so, sull'equivoco, allo scaricabarile delle ca,. di Gina Pischel? Si tratta di tre son- responsabilità, e nessuno più peusa che t11osi volumi, di complessive 1716 pcigine, citi non ama la scuola non amerà mai la con JJ99 illustrazioni e cinque tavole in vita, perchè la scuola deve c1pp1mto inse– bianco e nero e 26 tavole a colori. Essi gnare ad amare la vita. devo subito dire, sono adottati, non da Il libro della Pischel, voglio dire, non 1111,1 scuola pubblica; essi so110 destinati insegna l'arte, ma insegna ciò che più alla scuola « Formazione meccanici Olivet- coma, ad mnare l'arte, a sentire che, con ti», cioè ad individui che saranno poco ima visione di bellezza 'nel cuore, con il più che operai, quelli che penso, si cl1ia- ricordo di ima grande opera d'arte nel mano operai scelti. La ditta Olivetti, in- pensiero, ci si curva sul proprio lavoro, somma, sa che anche ad 1m operaio un per manuale che sia, con una gioia che po' di « educazione artistica,. non guasta: agli altri 1w11 è data. Questa volta da 111w e se mettiamo a confronto questo testo scuola privata, (e privata nel senso pirì. con qualsiasi altro testo per qualsiasi al- esteso della parola, e non soltanto di tra scuola nella quale si studi la « sto- quella scuota che sta di fronte alla pub– ria dell'arte•, dobbiamo ammettere la blica, e che è oggi più pubblica di questa, superiorità che il lavoro della Pischel ha perchè più favorita dal governo, e più su qualsiasi altro, di altri. E se la ditta aiutata anche finanziariamente) la scuola Olivetti si permette il lusso di fare, nella pubblica, quella che dovrebbe essere di s11a scuola ,li fabbrica questo insegna- tutti (vale a dire gratuita) (per tutti quel. mento, è soltanto percl1è sa che un opt? li che riescono, e non per i figli di papà), raio che ha un certo gusto artistico vale ha tutto da imparare. Sia come si fa un di più ed è più attivo ed intelligente di libro, sia come si impartisce un insegna– "" operaio che ne è privo, che cioè que- mento• Perchè, nel caso specifico, bisa– sto fatto è un lusso che torna a tutto be• gna capire l'arte e sapere distinguere fra ne(lcio della fabbricazione, della lavorazio- arte e arte e riconoscere anche quella ve– ne, del/'11 produzione, insomma, e del ra dalla falsa e da quella che, presentata commercio. come tale, non è arte. La Pischel da parte Non si vive di sola poesia, come non sua, come dovrebbe essere di ogni inse– si ,,ive lii solo pane, e se una cosa è ve• gr,amento non giudica mai, non condan- 100
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