Volontà - anno XVII - n.1 - gennaio 1964

mov1mcn10 che ~i apJ)Oggia ~ulla ci• \iltà e :,ulla lingua italiana. Per que– ~to le -,uc manifestazioni ini.tiali s<> no :,cmpre inlcllettuali, linguisliche, le Mie ri\cndicazioni iniziali pedagogiche». Tullo è messo in opera: la scienza linguhlica (chiaramente subordinata alla nuova politica) serve per i Grigio• ni, mcn11-e la geografia è mobi:ilata per il Ticino. Qua e là si aggiungono de– gli •argomenti• etnici e storici. Nel 1909 è costituita la sezione sviz- 1.cr; :i della •Dante Alighieri» e nel 1911 sorge a Lugano il •Giomalc degli Jla– llani• (due anni di vita). Nel luglio 1912 infine la rivista fiorentina • La Voce•, diretta dal Prezzolini, inizia u– na campagna in favore dell'universi– tà italiana nel Ticino. La cosa non è nuova: il professor Salvioni, lilologo membro dcll'«Accademia Scientifico • lellcraria» di Milano, ticinese natura– lizzato italiano e socialista diventato monarc;hico-irredentista, si è già dello fou1orc di una università ticinese (di difficile mantenimento in una regione come il Ticino); è lui che ha scrito nel volunc IX (1886) dcli'" Archivio Glotcologlco Italiano»: • Di quelle val• li all'cstn.:milà del Lagc Maggiore ~olo la Val Vigezzo è anche politicamente italiana: le altre, con l'intero Cantone Ticino di cui fanno parie aspettano ancora ... A\ 1 Cndo pero i Ticinesi (avc,•a dun– que ragione il Cauaneo) respinto o, mc~dio .im:or.i, ignorato il canto delle ..,ircnc ilalichC" (il solo risultalo di quc• !->tolcntativo fu la fondazione in Bel· hn1ona dell'organo irredemb:a • Adu• la• di c.:uiparlerò in seguilo), gli inld· \e11uali irredcntbti si volgono allora \'erso la Svi1.zcra reloromancia, cioè nrso i Grigioni. 11 Del Vecchio ed iJ già citalo Sal– \•ioni affermano (contrariamente allo Ascoli (3) loro maestro) che il roman· cio non è una lingua ma un dialetto italiano, ed essendo minacciato da) te– desco deve domandai-e aiuto all'lta– lia (essi domandano .1iu10 alla •Dan• le Alighieri•). anzi, se vogliono sfug• gire alla germanizzazione, gli abitanti dcll'Engadin.i, cieli.i Sopra e Sottosel• va e del Surmir non hanno altra cosa da fare che mettersi a ~tudiarc l'italia• no, adottandolo come iingua ufficiale. Mcnlre il Del Vecchio ~i contentava di parlare di •ladino al bivio» (•Nuova Antologia» - Roma, novembre 19121, il Salvioni intitolava seccamente un 'iUO scritto sull'argomento apparso nel periodico • Il Marwcco,. (Firenze, 13 "etlcmbre 1912): .- Un;.i lingua mori– bonda• (essa è in\•ccc .incor'oggi ~si• s1cnte e vivace). Queste pretese sollevarono nei Cri– pioni l'indignazione generale (. Ro– mansch-. vulams re<;t<1r»fu il mollo) e ne nacque una bella polemica, du· rame la quale il punto di vista svi21cro e più particolarmente grigionesc fu vi– vamente difeso dal Dccurtins («Gasct– ta Romontscha,. di Discmis, luglio 1913), dal Oc Rcynold (•Semaine 1h– léraire • di Ginevra, scllcmbrc 1913), dal Tour (rivista • lgl Ischi,. di Disen• tis, 1913: il saggio s'intitola • Nus Ro– monlschs cd Il Tallan •) e dal poeta Lansel il quale inviò fra l'altro al • Pogl d'Enghtdlna • (febbraio e marzo 1913) il ~uo noto serino • Ni Itallans, (3) L'Ai,eoli, irrcdcnti!>ta per <1uai110 rigua,da Tremo c Tric~k·, fu echi.aro per il •c~to: • li Ticino, abu;uo da circa 130.000 Italiani, è placidamente lombardo, ma ~opr:ittutlo \'1101 essere un ,lell'El\'e1ia (• Nuova Antologia• Rom3, aenn3io 1895). 32

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