Volontà - anno XVII - n.1 - gennaio 1964

tradimento della democrazia da parte di alcuni colleghi, e d'altra parte i socia– listi «ribelli» gridano altrettanto forte contro il tradimento che dai « nenniani » è stato operato verso la classe dei lavoratori? Lo Stato, in sè - cioè il principio d'autorità - non è stato certo tradito; anzi non è possibile tradirlo, finchè l'istinto politico tende ad un qualsiasi dominio sulle cose e sugli uomini. Però non intendiamo dissertare su di un piano troppo teorico, anche se la dissertazione non difetta di logica. Esistono fattori che, cinquanta o settant'anni fa, certamente, non esistevano, e, sopra– tutto, il fatto che il socialismo di un tempo (quello « stato d'animo» sociale che seppe infondere così grandi speranze nelle classi più umili e diseredate ...) oggi, p~icologicamentc e politicamente, si trova su di un piano storico ben diverso, anche se i suoi piani di lavoro, cioè i compiti sociologici di sollevare sempre più il benessere dì chi lavora, hanno ancora vasti campi in cui operare. Un tempo, però, non esistevano Stati «socialisti»; e simili stati allora s'intrav– vedevano come risoluzioni ideali e definitive del problema sociale. Oggi ne esiste più di uno, ma, finora, convincono poco. Si dice perchè, ai loro confini, vi è sempre un minaccioso capitalismo: quando questo sarà sparito del tutto, allora il 1:10ndo potrà finalmente vivere in pace. Ma vi è pure un altro perchè da parte degli attuali nipoti del capitalismo di un tempo. Riconosciamo, dicono tali discendenti, che i nostri nonni ebbero tanti torti e furono molto corti di vista; ma il socialismo odierno, pur avendo qualcosa di buono, anch'esso, come l'ebbero i nostri nonni. ha ancora la vista corta, e ancora non ha trovato iJ modo di agire in modo veramente democratico ... Noi, se lo vogliamo, possiamo attuare una giustizia sociale migliore della vostra; e delle vostre idee e delle vostre promesse accettiamo solo quelle che riconosciamo come razionali o comunque lontane da ogni velleità dittatoriale ... Confessato o meno da parte dei socialisti « nenniani », il «comunismo» nttuale per loro si presenta come una sfinge: la storia, in un futuro più o meno prossimo, potrebbe presentarlo come il più razionale vincitore, oppure come il più profondo vicolo cieco entro il quale si è perduta l'umanità ... L'uomo politico di opposizione, psicologicamente, si trova sempre in una sorta d'impa– zienza, di nervosismo continuo. Gli avvenimenti, invece, richiedono un'attesa paziente e perspicace. Ma il tempo, d'altro canto, si rivela pure un avversario pericoloso. circa lincalzare dei fattori sociali ed economici. Il • comunismo 11, pur tra errori e ingiustizie, rivela tuttavia una sorta di «necessità» storica, qualcosa di logico, anche se è massiccio nelle sue azioni e nel suo pensiero ... li capitalismo, sulla sponda opposta, non ha più il volto e !a sostanza che aveva li

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